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Vaccinazioni, a Crotone si procede a rilento: il problema è organizzativo

Allestito un solo punto, finora sono state somministrate dosi solo a 35 operatori sanitari. L’Asp preannuncia l’apertura di altri locali

Pubblicato il: 06/01/2021 – 11:36
Vaccinazioni, a Crotone si procede a rilento: il problema è organizzativo

di Gaetano Megna
CROTONE Procedendo con gli attuali ritmi occorreranno almeno dieci anni per vaccinare i 180.000 abitanti della provincia di Crotone. Nei primi due giorni di attività sono state vaccinate in tutto 35 persone: 17 il 4 gennaio e 18 ieri. Ovviamente è solo un problema di organizzazione e occorre trovare la quadra per superare un meccanismo burocratico complesso. L’attività di vaccinazione nella provincia di Crotone si sta effettuando nei locali del centro prelievo dell’ospedale “San Giovanni di Dio”. Quando il soggetto da vaccinare arriva nella sala predisposta si procede con l’anamnesi (raccolta dei dati del vaccinante), conclusa questa attività viene inoculato in vaccino. Prima di iniziare le attività con il successivo soggetto si devono caricare i dati di chi è stato già vaccinato sulla piattaforma regionale. Tra un paziente e l’altro passa circa mezzora. Nei primi due giorni di attività, quindi, sono stati fatti in tutto 35 vaccini, ma si è lavorato solo di pomeriggio. Almeno questo dicono all’Azienda sanitaria provinciale. Oggi l’attività dovrebbe essere svolta per l’intera giornata e la programmazione prevede di effettuare almeno 48 vaccinazioni: 24 al mattino e l’altra metà il pomeriggio. Con un solo punto di vaccinazione (quello attualmente operativo in ospedale) non si va da nessuna parte, perché occorrerebbero almeno dieci anni per coprire l’intera popolazione. Occorrono altre postazioni per accelerare le attività. Sempre fonti Asp dicono che, nei prossimi giorni, dovrebbero essere aperti altri due punti: uno a Tufolo e un altro esclusivamente per le Rsa. Con tre punti di vaccinazione, al ritmo di 150 attività giornaliere, per vaccinare l’intera popolazione ci vorrebbero comunque oltre tre anni. C’è qualcosa che non quadra nell’organizzazione e va rivista per aumentare il numero di prestazioni giornaliere, altrimenti si rischia di far fare all’attività di vaccinazione la fine della macchinetta per processare i tamponi, acquisita dall’Asp pitagorica lo scorso 3 dicembre e ancora impacchettata. Il mancato avvio delle attività della macchinetta per processare i tamponi rappresenta un vero e proprio scandalo. Ancora non sono del tutto chiare le ragioni del suo mancato avvio. Le ipotesi che si fanno sono diverse e l’unico dato certo è rappresentato dal fatto che i tamponi della provincia pitagorica vengono processati al laboratorio analisi del Pugliese Ciaccio di Catanzaro, fatta eccezione per le emergenze, e all’ospedale di Crotone c’è un apparecchio fermo da più di un mese.

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