CATANZARO «Un “errore materiale” (così definito) è stato corretto dalla Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio: l’Allegato 2 dell’Avviso di selezione per collaboratori delle Soprintendenze pubblicato il 29 dicembre 2020 ora riporta Crotone quale sede della Soprintendenza ABAP di Catanzaro e Crotone. Bene; era doveroso, ma a quando la correzione degli altri errori contenuti nel bando: quelli, ben più gravi, commessi nello stabilire i requisiti per il conferimento degli incarichi?». Lo afferma, in una nota, la senatrice del M5s, Margherita Corrado, componente della Commissione Cultura.
«Come sempre più spesso accade al MiBACT, un bando-salvavita, indispensabile a far rifiatare un dicastero in affanno per mancanza di personale (ormai quasi 10.000 unità) e scelte organizzativa autolesioniste – è scritto nella nota – è riuscito a scontentare tutti. La richiesta, per i profili di archeologo, architetto, ingegnere e storico dell’arte, a fronte della prospettiva di 6 mesi di lavoro presso il MiBACT a partita IVA, di almeno 15 anni di esperienza o di essere docenti universitari della materia, ha giustamente sconcertato i professionisti dei beni culturali, inseriti faticosamente in appositi elenchi solo nel 2019. Elenchi che l’attuale dirigenza MiBACT considera evidentemente un orpello, mentre la discrezionalità, madre del familismo e del clientelismo, è fatta sistema e messa nero su bianco. Essa esclude i giovani, tutti, forse nel timore che alcuni di coloro che hanno meno di tre lustri di ‘esperienza’ nel dicastero a guida Franceschini non siano stati ancora plasmati a dovere…».
«Lasciato intatto l’acronimo, cioè l’involucro esterno – sostiene ancora la parlamentare – al Collegio Romano è cambiata la sostanza e il bando del 29 dicembre lo certifica: eccoci nell’era del MiBACT che si scioglie Mi(nistero) dei B(enefìci) ad A(mici) C(onoscenti) e T(estimoni di nozze)».
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