CATANZARO «Leggo della questione del Ponte sullo Stretto, tirata in ballo in questi giorni e dichiarata come “impossibile tecnicamente” da inserire nel Recovery Plan. Ci sono però molte precisazioni da fare». Inizia così la nota della senatrice di Italia Viva Silvia Vono, vicepresidente della commissione Lavori pubblici e comunicazioni. «Nonostante l’opera sia cantierabile – spiega Vono –, il Mit continua a rallentare la conclusione dei lavori progettuali con la task force istituita a settembre e della quale ad oggi non abbiamo, malgrado abbia richiesto in commissione l’audizione del ministro, alcuna notizia. Per accelerare sulla questione, ad inizio ottobre la Camera approva una proposta di linee guida per il Pnrr contenente in modo inequivocabile il “Ponte sullo Stretto”».
«In Senato, invece – continua la senatrice –, il 13 ottobre, la dicitura viene modificata in “Collegamento stabile”, lasciando così spazio a proposte più estese per tutto il Sud del Paese. Questo continuo rimpallo di nomenclature e il blocco ideologico appoggiato da una visione miope di sviluppo del Paese, rischia di sprecare le risorse del Recovery Fund per studi di fattibilità di progetti improbabili e già scartati. E nel mentre, il termine europeo del 2026 necessario per inserire i progetti nel Recovery, viene vanificato per i lavori del Ponte che non potrebbero essere completati e rendicontati per quell’anno. Italia Viva ritiene che il Ponte è un’opera a cui l’Italia non può rinunciare e per questo, potendo essere realizzata con i fondi, già disponibili e attivabili presso il ministero delle infrastrutture e il ministero della coesione territoriale, sarà portata per l’approvazione ad ogni tavolo politico di discussione per lo sblocco delle infrastrutture».
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