CATANZARO Nell’ultimo week end ha fatto i primi incontri da remoto con alcuni movimenti civici, altri confida di farne nel prossimo week end, magari scendendo direttamente in Calabria, in mezzo dovrebbe avere altre interlocuzioni romane tra cui una – si dice mercoledì – con il Movimento 5 Stelle.
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris sta preparando passo dopo passo il momento dell’ufficializzazione della sua discesa in campo per le Regionali. «Ipotesi concreta», va ripetendo l’ex pm di Catanzaro come un disco rotto nelle sue debordanti (e demagogiche) apparizioni mediatiche. Motivando la sua intenzione di correre per la presidenza della Calabria con l’amore per la regione, anche se non va sottovalutata la molto più prosaica volontà di non restare a spasso ora che la sindacatura partenopea è sul viale del tramonto. Tuttavia, i suoi movimenti stanno comunque scompaginando i piani del centrosinistra, che ha sospeso i tavoli allargati di Natale nel momento in cui il rinvio delle elezioni si è concretizzato. De Magistris ha approfittato di questo impasse, soprattutto del Pd, dovuto anche a una dinamica nazionale molto confusa e anche imprevedibile.
Il sindaco di Napoli avrebbe indicato il 20 gennaio come dead line per decidere di candidarsi in Calabria, ma chi l’ha sentito in questi giorni ha ricavato l’impressione che dovrebbe sciogliere positivamente la riserva, in ogni caso, cioè anche a prescindere da eventuali accordi in salsa populista con Carlo Tansi (i due si sarebbero parlati a lungo nei giorni scorsi, e il fondatore di “Tesoro Calabria” non si sarebbe chiuso a riccio), a prescindere da un abbraccio con il Movimento 5 Stelle (parecchi pentastellati peraltro lo detestano dopo i suoi attacchi al Guardasigilli Bonafede per il caso Dap-Di Matteo) e men che meno con il Pd, che l’ha già duramente ricacciato indietro. Comunque, nei prossimi giorni De Magistris completerà il suo giro d’orizzonte, poi si saprà se anche lui allungherà la lista, già lunghissima, di quelli che vogliono “colonizzare” la Calabria.
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