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«Le nuove mire del “Trump” calabrese»

di Franco Scrima*

Pubblicato il: 11/01/2021 – 10:24
«Le nuove mire del “Trump” calabrese»

Abramo, come Trump, si è fatto male da solo! Il tempo dà conto di ogni cosa; anche del perché Sergio Abramo per vent’anni si è potuto sedere sulla poltrona più importante di Palazzo Santa Chiara. Oggi che le logiche spartitorie della politica catanzarese sono venute meno – movente la vicenda Tallini – è possibile tracciare i motivi (o meglio le cause) di come un politico, collocabile nella fascia della mediocrità, abbia potuto fregiarsi del titolo di sindaco per così lungo tempo. E, a quanto pare, vorrebbe prolungare la “manna” e guarda altrove, verso “Germaneto” dalle parti della “Cittadella regionale”. Si spiegherebbe anche così Il tentativo di sottostimare le conseguenze politiche in vista della prima riunione del Consiglio comunale. La prova è che il suo sostituto sarebbe già pronto. Attualmente si trova protetto nella “culla”.
Catanzaro avrebbe potuto essere ben altra città, scrivevo in un articolo nei mesi scorsi, se solo dentro le stanze di Palazzo “Santa Chiara” i partiti politici avessero garantito una maggiore presenza di consiglieri validi e capaci di ottimizzare le idee e di stilare programmi che contemplassero progetti di sviluppo per il capoluogo della Calabria. Oggi c’è poco o nulla su cui soffermarsi se non che la politica, soprattutto quella di lungo corso, non stimola a nuove iniziative ma serve solo per garantirsi il consenso di quella “fascia di amici” disposti a sostenerli comunque.
Ecco perché, signor sindaco, l’esortazione a mettersi da parte, godersi la sua famiglia e curarsi gli interessi personali fuori dalla politica che i catanzaresi le rivolgono ormai da tempo dovrebbe scuoterla. Si ricordi che in questo mondo nessuno è indispensabile e che tutto ha un inizio, ma anche una fine. L’essere umano, per sua natura, è portato a dimenticare facilmente anche le cose più gravi come quelle che hanno interessato il Comune da lei diretto. Ultima la vicenda di quei consiglieri che non hanno saputo resistere alla tentazione di mettersi in tasca qualche Euro in più e si sono appropriati di “gettoni di presenza” per lavori mai tenuti dalle Commissioni; vicenda inconfutabile per una serie di motivi, non ultima la restituzione del maltolto.
Questi episodi, che potevano essere persino sospettati e quindi evitati, sono diventati purtroppo ulteriore motivo di perdita di credibilità per l’intero apparato da lei diretto. E come se non bastasse, come a piovere sul bagnato, sono arrivate le dure critiche di Tallini a Lei e al presidente del Consiglio, Polimeni. Tallini, uomo dalla lunga esperienza politica, fine tessitore di manovre politiche, si è intestato considerazioni esplosive che riguardano soprattutto lei, signor sindaco. Gliene ricordiamo una in particolare: «Chi controlla tutto non sono io – ha risposto l’onorevole Tallini in una intervista a Gazzetta del Sud – è più probabile che siano Abramo e Polimeni».
Si è chiesto, sindaco Abramo, come mai l’uomo che per anni l’ha sostenuto nei momenti difficili del suo mandato (ma anche prima in campagna elettorale) fosse sempre presente nell’aula consiliare del Comune quando c’era da “calmare gli animi” dei gruppi di maggioranza? Quell’uomo che anche al di fuori del Palazzo si adoperava per “smussare angoli” e ripristinare serenità e concordia tra le forze che magari avrebbero voluto sbarazzarsi di lei? Un lavoro da fine tessitore politico quale è sempre stato Mimmo Tallini e che a Lei ha fatto comodo.
Non crede signor sindaco, conoscendo bene Tallini, che abbia avuto quella reazione perché risentito delle “provocazioni” ricevute quando è esplosa la vicenda giudiziaria che lo ha travolto? Se non l’avesse capito, caro sindaco Abramo, Tallini glielo ha detto a chiare lettere: «È stata una vera macchina del fango quella che si è abbattuta sulla mia persona – ricorda? – Sono pronto a confrontarmi con chiunque, Abramo compreso». Perché ha fatto il suo nome ?.
Alfredo Serrao, il presidente dell’associazione “I Quartieri”, ha così commentato questa dichiarazione: «Una calza esplosiva per il Comune». Serrao, persona che da decenni si nutre di pane e politica, da attento commentatore ha affermato su Gazzetta del Sud che «sarà possibile valutare il peso politico di Tallini, da ciò che accadrà al Comune». Si è chiesto cosa volesse dire? Si è domandato a cosa alludeva quando ha detto: bisogna vedere cosa faranno le opposizioni, soprattutto in relazione alle notizie che danno per certo un “risveglio” delle minoranze rispetto al passato?
Se così sarà, la fiducia che Catanzaro possa ritornare a respirare aria salubre sarà accolta favorevolmente dalla cittadinanza che si auspica una inversione di tendenza della politica per la Città capoluogo della Calabria. E questo potrà mettere in difficoltà Lei che dovrà necessariamente rivedere i suoi programmi se, come si dice, scalpita per ottenere un posto al sole nel prossimo Consiglio regionale. C’è da chiedersi: con quale partito politico? Chi sarà disposto ad assumersi la paternità? Si racconta che anche Salvini Le abbia girato le spalle. Se così fosse si potrebbero intravedere persino i titoli di coda.
*giornalista

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