LOCRI Riparte il processo nei confronti dell’ex sindaco di Riace. L’udienza dell’11 gennaio, aperta nel ricordo dell’avvocato Mazzone, ha visto aprire una breccia nell’impianto accusatorio. Testimone chiave dell’accusa è Francesco Ruga, titolare di un negozio di alimentari nel borgo dell’accoglienza intorno alla cui figura erano già stato sollevati dubbi a fronte di presunte acredini maturate proprio nei confronti di Lucano. Le dichiarazioni poco chiare rilasciate ieri da Ruga hanno alimentato i dubbi. I fatti risalirebbero a dicembre 2016, periodo nel quale Ruga di aver ricevuto pressioni per emettere false fatture sostenendo di dover scrivere anche ulteriori voci di prodotti oltre a quelli effettivamente acquistati. Le pressioni – stando a quanto afferma il testimone – sarebbero arrivate da Lucano e da Fernando Antonio Capone, presidente dell’associazione Città Futura.
In aula Ruga ha modificato il racconto accennando anche a presunte minacce e violenze operate nei suoi confronti da Capone e quello stesso Lucano nei confronti del quale il commerciante aveva più volte espresso parole di stima – cosa che innesca ulteriori dubbi sulle nuove dichiarazioni – salvo poi modificare il suo atteggiamento.
Il “supertestimone” era stato considerato inattendibile già dal Riesame e la parziale modifica nelle dichiarazioni ne rendono più nebulosa la rilevanza processuale.
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