CATANZARO Ok al rinnovo dell’accreditamento per la clinica Sant’Anna di Catanzaro, purché adempia a sei prescrizioni, una delle quali aggiunta in queste ultime ore. Arriva una schiarita, se non proprio una svolta, nella vertenza della clinica catanzarese, struttura d’eccellenza nella cura delle patologie cardiovascolari a rischio chiusura e con circa 300 dipendenti sull’orlo della cassa integrazione. Con una delibera adottata nel pomeriggio la commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro ha infarti comunicato all’Ufficio del commissario ad acta della sanità calabrese e al Dipartimento regionale Tutela della Salute il parere favorevole con prescrizioni al rinnovo dell’accreditamento al Sant’Anna, subordinando all’adempimento di complessive sei prescrizioni, cinque indicate alla vigilia di Natale e una – la riattivazione «immediata» del reparto Utic (Unità di terapia intensiva coronarica), finito al centro dell’inchiesta “Cuore Matto” della Procura – indicata nella giornata odierna. Con l’adempimento di queste prescrizioni, possibile – riferiscono fonti vicine al management del Sant’Anna – in una decina di giorni al massimo, la clinica può riprendere le proprie attività, sospese dallo scorso 28 dicembre.Tra le prescrizioni che, secondo l’Asp, il Sant’Anna Hospital deve adempiere figurano, tra le altre, quelle di «mettere in atto le procedure dedicate operative per il percorso sporco/pulito all’interno del blocco operatorio», «acquisire il certificato unico di agibilità», oltre appunto alla riattivazione «immediata» dell’Utic , sospesa dall’1 ottobre scorso in seguito all’indagine della Procura.Nella delibera l’Asp di Catanzaro specifica che il parere favorevole al mantenimento dell’accreditamento «è subordinato alle verifiche», da parte degli organi tecnici competenti della stessa azienda e della Regione, «dell’effettiva attuazione delle prescrizioni» disposte a carico del Sant’Anna Hospital. Il provvedimento dell’Asp sarà trasmesso al Dipartimento regionale Tutela della Salute della Regione e all’Ufficio del commissario ad acta della sanità calabrese, in considerazione del fatto – precisa la delibera – che «l’adozione del provvedimento amministrativo conclusivo di accreditamento/diniego è di competenza esclusiva della Regione».
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