CATANZARO La «carenza motivazionale» con cui il Consiglio di Stato ha deciso di bocciare il ricorso della Regione Calabria contro la decisione del Tar di riaprire le scuole elementari e medie «è una motivazione politica». Lo ha detto il presidente ff della Regione Nino Spirlì in una diretta video su Facebook. «Già – ha aggiunto – basterebbe il parere del Cts che ha portato al rinvio delle elezioni regionali. Si capisce che è un fatto politico dai commenti: Spirlì ha perso, è stato battuto. Ma ci rendiamo conto? Pensano veramente fosse una battaglia politica? Lasciamo perdere i cavillini da azzeccagarbugli. Non è finita qui».
«Continueremo a vigilare – ha aggiunto – ed a controllare i risultati territorio per territorio. State sicuri che laddove mi dovessi rendere conto che veramente cominciano casi veri e reali – e spero che non accada – sarò ancora una volta sulle barricate insieme a voi. In Germania, che è stata la prima a sbandierare ‘tutti a scuola’, adesso hanno messo tutti in dad fino alla fine di gennaio e sono disponibili ad allungarla anche dopo. Perché? Perché sono aumentati i casi e sono fuori controllo. Dagli screening che faremo in questi giorni potrebbe accadere che proporremo la didattica a distanza e mi auguro si possa fare e che non ci sia una sorta di guerra».
«La cosa che mi ha sorpreso – ha detto Spirlì – è la rapidità supersonica con cui è stata svolta questa attività giudiziaria. Il Tar riunito entro le 24 ore e il Consiglio di Stato nelle 24 successive. Mi auguro che questa rapidità possa esserci per tutta l’attività giudiziaria, per garantire a tutti i cittadini questo servizio, sempre. Continuerò a monitorare tutto quello che riguarda la tutela della salute di tutti i calabresi e in particolare i più deboli».
«Un dato – ha detto ancora Spirlì – è chiaro: un centinaio di famiglie, che, ed è un nostro pieno diritto, andremo anche a sapere chi sono, hanno messo in scacco, non il presidente facente funzione ma oltre 10mila famiglie calabresi che hanno fatto una petizione e non so come ringraziarvi».
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