di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME «Italy’s largest mafia trial in decades», il «più grande processo italiano contro la mafia degli ultimi decenni». È questo il titolo più gettonato e che campeggia su gran parte della stampa internazionale, scelto per celebrare il maxi-processo contro la ‘ndrangheta calabrese, “Rinascita-Scott”, partito oggi da Lamezia Terme con la prima udienza. (QUI LA NOTIZIA)
PROCESSO AL VIA Ad ospitare centinaia di persone tra stampa, avvocati e imputati, la nuovissima aula bunker, la più grande d’Europa, nata nei vasti locali della Fondazione Terina nell’area industriale di Lamezia. Si tratta evidentemente di un processo dalla vasta portata non solo in termini di importanza per la lotta contro la ‘ndrangheta e la criminalità organizzata, ma anche per la rilevanza mediatica e sociale non solo a livello nazionale. La notizia del maxi processo contro la ‘ndrangheta ha varcato i confini nazionali e oltreoceano, con le conseguenti (e inevitabili) ripercussioni anche per la reputazione internazionale dell’Italia, da decenni marchiata a fuoco come “terra di mafia”.
LE REAZIONI IN EUROPA Reuters e Associated Press hanno sottolineato l’importanza e l’impatto del processo in Calabria contro il clan Mancuso, “lasciando inalterata gran parte dei vertici della ‘ndrangheta” (a huge impact because it targeted numerous mob families. The Calabrian trial focuses primarily on just one group – the Mancuso clan from the province of Vibo Valentia – leaving much of the ‘Ndrangheta’s top hierarchy untouched).
In Gran Bretagna, BBC e The Guardian, si sono soffermati sul grande numero di testimoni (più di 900) e sulla location scelta per il processo, «un edificio modificato nella regione meridionale della Calabria che è il cuore del territorio della ‘ndrangheta» (a specially modified building in the southern region of Calabria, which is at the heart of ‘Ndrangheta territory», sottolineando anche il ruolo fondamentale del procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri “il più famoso procuratore antimafia italiano che vive sotto protezione da oltre trent’anni” (Italy’s most famous anti-mafia prosecutor, 62-year-old Nicola Gratteri, who has lived under police protection for more than three decades).
In Francia, invece, France24 ha messo in evidenza il ruolo della ’ndrangheta in Calabria e la capacità di penetrare in modo capillare in molti settori pubblici, dalle amministrazioni comunali agli ospedali, passando dai cimiteri e i tribunali: «In many parts of Calabria, it has infiltrated practically all areas of public life, from city hall and hospitals, to cemeteries and even the courts, experts say».
OLTREOCEANO Grande risalto al maxi processo “Rinascita-Scott” anche oltreoceano. Negli Usa il Washington Post parla di “un maxi processo contro la più ricca organizzazione criminale mondiale” (“against the ‘ndrangheta crime syndicate, arguably the world’s richest criminal organization”) e sottolinea le parole di Gratteri che ha parlato di “un grande numero di denunce negli ultimi due anni da imprenditori, cittadini vessati, vittime di usura e persone sottomesse alla ‘ndrangheta” (“a spike in complaints by businessmen, bullied citizens, victims of usury, people who for years have been subject to the pall of the ’ndrangheta”). Su altri siti e quotidiani internazionali come “Thejapantimes” (in Giappone) e “The australian” (in Australia), si parla del “più grande maxi-processo italiano degli ultimi trent’anni” (“the country’s biggest “maxi-trial” of the past three decades gets underway”). (redazione@corrierecal.it)
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