LAMEZIA TERME «Sono tranquillo», dice Nicola Gratteri ai giornalisti. Il procuratore arriva all’aula bunker di Lamezia Terme per l’inizio del maxi processo Rinascita Scott. E spiega che il luogo in cui si terranno le udienze, e la “fatica” per realizzarlo, hanno un forte valore simbolico. «È importante che il processo si svolga qui, per dimostrare che i calabresi non sono il popolo delle incompiute. Che quando ci si siede attorno a un tavolo e si è tutti dalla stessa parte è possibile realizzare delle opere complete con grande efficienza. Dobbiamo dimostrare di essere quelli che siamo: efficienti». L’impresa non era facile ma «oggi abbiamo un’aula bunker attrezzata sulla base delle normative Covid, c’è la possibilità di effettuare anche 150 video collegamenti in contemporanea e può contenere oltre mille persone a distanza Covid». Ed è anche «un segnale per la gente: può fidarsi di noi. Prova ne è che negli ultimi periodi anche negli ultimi anni c’è stato un grande avvicinamento da parte della gente che ha denunciato».
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