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Renzi non ha inventato nulla

di Ugo Floro

Pubblicato il: 14/01/2021 – 21:50
Renzi non ha inventato nulla

Non occorre essere finissimi psicologi per capire che Renzi, come ogni pieno di sé, come ogni malato cronico di egoarchìa, come ogni alcolizzato delle proprie bave, come tutti quelli che si eccitano guardandosi allo specchio, al fondo, sia un infelice.
Un disperato che non perdona all’Italia di averlo capito (tardi) e che per questo ammanta di nobiltà la miseria del capriccio, aggravandola con lo sprezzo verso il dramma pandemico che, invece, meriterebbe ben altro contegno.
Detto ciò, non scandalizziamoci più di tanto della vacua pretestuosità alla base dei motivi da lui addotti per giustificare l’apertura della crisi all’interno di quella stessa maggioranza che egli aveva messo insieme nella estate del 2019, stupendo molti.
Perché, bisogna riconoscerlo, in quel frangente giocò da fuoriclasse ridicolizzando uno già spento Salvini che giaceva a bagno maria nelle coppe del Papete.
Tanto che qualcuno dalle pagine dei grandi giornaloni si ricredette sul conto dell’italovivaista e lo riabilitò in fretta e in furia derubricando a meri incidentucoli di percorso le bocciature elettorali multiple che il popolo italiano gli aveva sonoramente tributato.
L’ illusione dell’ abbaglio comunque durò poco, qualcosa in più di un annetto, al termine del quale il nostro ha puntualmente confermato di essere più bravo a distruggere che a costruire.
E tuttavia, faremmo un torto bestiale alla storia politica di questo paese, recente e passata, se attribuissimo al solo Renzie la colpa di aver posto alla base della scelta di sfilarsi dalla (sua) maggioranza di governo delle non-motivazioni cervellotiche “illustrate” doviziosamente in un prodigio di conferenza stampa dove il nostro, nell’arte di parlare tanto senza dire nulla, si è rivelato superiore perfino a quel Gianfranco Fini che già lo aspetta a braccia aperte nel club dei leader dei partiti irrilevanti, quelli nati dal capriccio e dalla presunzione.
Il fondatore-liquidatore di Italia Viva non è l’inventore della supercazzola quale fondamento di un evento traumatico come una crisi di governo.
Basta andare indietro di qualche lustro per rendersi conto della consistenza di altre cause di liquefazione di maggioranze governative.
Forse che le ragioni utilizzate da Bertinotti per disarcionare Prodi erano qualitativamente più alte di quelle odierne?
E della gradazione alcolica di cui erano intrise le motivazioni del duo Bossi Buttiglione ai tempi del primo governo Berlusconi vogliamo parlarne?
E si potrebbe andare ancora indietro nel tempo per capire che i motivi veri di una crisi di governo difficilmente vengono a galla.
Perché 9 volte su 10 nulla hanno a che fare con la politica, molto invece con il potere spicciolo e con quella umanissima dinamica della antipatia reciproca che neanche i professionisti della politica riescono a contenere.

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