LAMEZIA TERME Al romanzo “Eroine” di Vinicio Leonetti è stato assegnato il Premio Internazionale “Mario Luzi” per la sezione narrativa. Primo posto ex aequo con “Helios” di Roberta Fabbri. La giuria del prestigioso riconoscimento per il 2020 ha scelto un autore calabrese, giornalista di lungo corso al suo esordio in campo letterario, e una scrittrice toscana, dopo una selezione durata mesi per il gran numero di volumi in concorso provenienti da tutta Italia.
Il Premio letterario “Mario Luzi”, nato subito dopo la scomparsa del poeta toscano nel 2005, sarà conferito a Roma. Il romanzo “Eroine” è stato pubblicato da Città del Sole Edizioni di Reggio Calabria, “Helios” da Il Ciliegio di Como.
Quella di Leonetti è una spy story con vene erotiche in cui giocano un ruolo importante anche la mafia e la ‘ndrangheta. Tutto parte da una giovanissima testimone di giustizia che assiste all’assassinio di un maresciallo e di sua moglie, e decide di raccontarlo coraggiosamente alla polizia. “Ho visto tutto!”, dice ai magistrati nell’aula del Tribunale. Alla testimone fanno cambiare la faccia con la chirurgia estetica, il nome e il lavoro. Le distruggono pure la famiglia. Dopo un durissimo addestramento anche in Medio Oriente, la giovane diventa un agente segreto italiano inviato su più fronti per liberare ostaggi. Con l’eroina palermitana ce n’è una italo-americana, giornalista affermata e agente del Mossad, i servizi segreti israeliani. Sono le protagoniste di vicende in cui sangue e sesso si mescolano in modo tempestoso. Finale a sorpresa, come nelle spy story che si rispettano, tutto da leggere in un fiato.
“Helios” è un viaggio incisivo verso l’ignoto del protagonista che si avventura in percorsi arcani, frequentati da personaggi singolari ed enigmatici, alcuni anche mitologici come Castore e Polluce, la Donna del Lago, l’Eremita, il Vecchio e il mare. Un buon libro può servire anche per volare.
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