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Catanzaro piange Cesare Mulè, già sindaco e uomo di raffinata cultura

Il ricordo commosso di Abramo: «Punto di riferimento per tante generazioni». Il presidente della associazione “Cara”, Claudio Pileggi: «Ha rappresentato una pagina bella per la città»

Pubblicato il: 16/01/2021 – 10:05
Catanzaro piange Cesare Mulè, già sindaco e uomo di raffinata cultura

CATANZARO Si è spento all’età di 89 anni Cesare Mulè, già sindaco di Catanzaro sul finire degli anni ’70 con la Democrazia Cristiana e figura di primo piano del mondo politico e culturale della città capoluogo di regione.
IL RICORDO DI ABRAMO «Cesare Mulè è stato una delle personalità migliori della politica e della cultura catanzarese». Lo ha detto il sindaco e presidente della Provincia Sergio Abramo inviando le condoglianze alla famiglia. «Uomo delle istituzioni che ha servito da sindaco dal febbraio 1977 al gennaio 1981, ma anche vicepresidente della Provincia negli anni ’70, fondatore della prima Pro loco di Catanzaro e promotore di diverse, importanti iniziative a carattere culturale o finalizzate allo sviluppo socio-economico del territorio, Mulè è stato un punto di riferimento per generazioni di catanzaresi anche con la sua costante, certosina e puntuale opera di storico, come solo una persona realmente innamorata di questa città poteva fare. La sua scomparsa priva il capoluogo di una figura assolutamente autorevole». L’amministrazione comunale ha organizzato la camera ardente per domani, domenica 17 gennaio, dalle ore 10:30 alle ore 14:30, nella sala consiliare della Provincia. In considerazione delle prescrizioni anti-Covid, per evitare assembramenti e consentire il massimo distanziamento, sarà consentito solo un rapido saluto al feretro. Condoglianze sono state espresse anche dall’intera giunta comunale. «Senza Cesare Mulè perdiamo uno dei nostri punti di riferimento, una memoria storica della città di Catanzaro, che ha amato fino all’ultimo istante, un faro per il nostro lavoro incentrato sulla necessità di rafforzare le radici della comunità», commenta poi la commissione comunale Toponomastica, presieduta dall’assessore ai Servizi demografici Alessandra Lobello, sulla scomparsa dello storico e uomo politico del capoluogo. La commissione ha espresso un “profondo dolore” e inviato le condoglianze alla famiglia. Mulè è stato per decenni uno dei più importanti componenti della commissione. Condoglianze anche da parte del responsabile dell’ufficio Toponomastica del Comune Sergio Viapiana.
IL RICORDO DI “CARA CATANZARO” A ricordarlo è poi il presidente di “Cara Catanzaro”, Claudio Pileggi. «Cesare Mulè – scrive Pileggi – ha rappresentato per la città di Catanzaro una pagina bella. Una pagina di politica sana, quando fare il sindaco era una missione sociale, un dedicarsi ai propri concittadini con spirito libero e disinteressato; con passione e amore incondizionato. Una stagione politica, la sua, a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, coincidente con uno dei periodi di maggior fulgore per la sua Catanzaro, Una città rispettata e riconosciuta guida indiscussa della Calabria, ricca di progettualità e proiettata nel futuro. Ma Cesare Mulè non è stato soltanto un politico, anzi. Cesare Mulè è stato soprattutto uomo di cultura. Scrittore, storico, ha dedicato a Catanzaro più di un volume così come ad altri centri della Calabria e a personaggi come Corrado Alvaro e Giovanni Barraco, ma anche a San Vitaliano. Console emerito del Touring Club, è stato uno dei maggiori studiosi della storia dell’Arte calabrese. Non mancava mai ad un convegno, fosse di politica, di arte o di storia. Amava dire la sua e approfondire, tanto che – ricorda ancora Pileggi di “Cara Catanzaro” – spesso “rubava la scena” a tutti gli altri relatori. Uno dei suoi sogni nel cassetto era di fare di Scolacium un sito Unesco. Aveva proposto alla politica cittadina e regionale di avviare la complessa procedura per il riconoscimento, ma come spesso accade la sua proposta è rimasta in qualche cassetto impolverato. Catanzaro e la Calabria hanno ora il compito di lavorare per ricordarlo in maniera degna. Magari proprio rispolverando il progetto “Scolacium” e non solo, sarebbe doveroso. Alla inseparabile consorte, ai figli Geppy e Rossella il nostro più affettuoso abbraccio».

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