COSENZA Ieri la difesa dalle accuse mosse nei suoi confronti dalla Procura di Paola e lo sfogo su Facebook con un lungo post in cui Vincenzo Cesareo provava a convincere tutti della sua buona fede (LEGGI QUI). Le indagini continuano – come sottolineato in conferenza stampa – dal comandante dei Nas di Cosenza, il maggiore Pappalardo. Insomma, il lavoro degli investigatori non si ferma e da quanto appreso – come riportato dal Quotidiano del Sud – la Procura di Paola, avrebbe notificato sei avvisi di garanzia dando esecuzione a perquisizioni e operando sequestri.
Tra le persone coinvolte figurerebbero: Franco Tripicchio, di 68 anni; Rosa Olivito Spadafora, 41 anni, infermiera; Giuseppe Maio, di anni 52; Valerio Cesareo, di 32 anni, figlio del direttore dello Spoke; Nicola Luceri, di 38 anni, nipote di Vincenzo Cesareo. Secondo la Procura di Paola, guidata da Pierpaolo Bruni, Valerio Cesareo e Nicola Lucieri avrebbero partecipato ad un avviso pubblico di selezione per 20 operatori tecnici operai addetti ai servizi di igiene e pulizia. Vincenzo Cesareo avrebbe chiesto aiuto a Giuseppe Maio dipendente della società “Il Faro società per azioni”, per ottenere il rilascio di false attestazioni necessarie a soddisfare alcuni requisiti previsti nel bando e che quindi avrebbero permesso a Valerio Cesareo e Nicola Lucieri di produrli in sede di procedura amministrativa. Tutti atti al vaglio degli investigatori.
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