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Covid 19, l’Sos di Cosco dalla trincea del Pugliese: «I numeri preoccupano»

Cresce la pressione sugli ospedali calabresi. Il primario del reparto di Malattie infettive del presidio di Catanzaro non nasconde i timori: «La prima ondata è stata niente in confronto a quella di…

Pubblicato il: 16/01/2021 – 10:57
Covid 19, l’Sos di Cosco dalla trincea del Pugliese: «I numeri preoccupano»

CATANZARO Più che i bollettini e le analisi, è il “campo” a dare il senso di un’emergenza che anche in Calabria non solo non si è attenuata ma sta galoppando come nemmeno nei giorni drammatici di marzo e aprile. E adesso è di nuovo pressione sugli ospedali calabresi. Chi sta in trincea come il primario di Malattie infettive del Pugliese Ciaccio di Catanzaro, Lucio Cosco, tocca con mano insieme al suo team l’avanzata inesorabile del Covid 19, alla quale continua ad opporre una barriera fatta di professionalità, spirito di servizio e passione. Giovedì è stata una giornata di grande affanno, per il reparto di Malattie infettive del Pugliese, con i posti letto pressoché saturi, ieri un saldo positivo di guariti e dimessi rispetto ai ricoveri ne ha liberato alcuni, inoltre sono stati reperiti dal management dell’azienda ospedaliera altri spazi e altri locali (per un totale di tre, e si lavora per un quarto) per ospitare pazienti Covid 19. C’è stato un sospiro di sollievo, ma la prospettiva è tutt’altro che rosea, perché il trend in aumento dei contagi suscita molti timori al “Pugliese”, che è il “terminale” di gran parte della Calabria. «Siamo preoccupati perché la situazione non sta migliorando, sicuramente», dice senza agitare troppo intorno alle parole il primario Cosco, «Siamo preoccupati – aggiunge Cosco – perché i numeri possono sempre aumentare, La seconda ondata non è affatto passata, non è mai finita come erroneamente sostieni qualcuno, e probabilmente i numeri aumenteranno ulteriormente. La differenza tra la prima ondata e questa è proprio nei numeri, perché la prima ondata non è stata sotto questo aspetto quasi niente in confronto. Noi comunque – ha concluso il primario di Malattie infettive del Pugliese – siamo qui, speriamo di continuare a fare sempre il nostro lavoro. Non abbassiamo la guardia, ed è importante che non la abbassi nessuno». (a. c.)

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