di Gaetano Megna
CROTONE Resta senza una soluzione definitiva il problema dello smaltimento dei rifiuti nella provincia di Crotone. La questione è stata affrontata ieri dai sindaci dell’Ambito territoriale ottimale (Ato) del Crotonese nel corso di una lunghissima riunione, che è andata avanti dalle 16,30 alle 22. Ieri non è stata trovata la soluzione definitiva, ma sono state prese decisioni che dovrebbero temporaneamente interrompere l’emergenza che, nelle scorse settimane, si è venuta a creare nei comuni ricadenti nell’Ato Crotone. In molti comuni i rifiuti sono rimasti nei cassonetti per molto tempo. La situazione è stata anche aggravata dall’alluvione del 21 novembre scorso che ha prodotto danni sia all’impianto di Ponticelli che alla discarica di Columbra.
I sindaci si sono, quindi, posto il problema di interrompere la situazione di emergenza per cui sono state presa una serie di decisioni. E’ stato deciso di prorogare il contratto di conferimento nella discarica di San Giovanni in Fiore con la società che lo gestisce (Valle Crati). In verità questa proroga serve solo a riequilibrare il rapporto con la Valle Crati in quanto era stato fatto un accordo per conferire nella discarica di San Giovanni in Fiore solo 560 tonnellate e, invece, ne sono state smaltite 1.600 tonnellate. I sindaci hanno deciso di riconoscere il di più smaltito nella discarica. Nel prossimo futuro i Comuni ricadenti nell’Ato Crotone non smaltiranno più i rifiuti a San Giovanni in Fiore, ma nella discarica di Columbra di Crotone (120 tonnellate al giorno) e in quella di Pianopoli (60 tonnellate al giorno). L’altra questione affrontata dai sindaci riguarda la convenzione con la società Ekrò che gestisce gli impianti regionali di lavorazione dei rifiuti in località Ponticelli.
E’ stato deciso di “prorogare” per sei mesi l’accordo scaduto e nel frattempo di predisporre il nuovo bando che dovrà portare alla sottoscrizione di un nuovo contratto. Le decisioni prese consentono di evitare l’emergenza, ma la gestione del futuro è tutta da impostare. L’obiettivo è quello di avere “l’autonomia attraverso il nuovo Piano d’ambito la cui ristrutturazione sarà affrontata nella prossima riunione”.
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