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Regionali, Dem e Dems crotonesi: «No al papa nero». Aria di rottura in Fi

L’identikit tracciato dalle correnti piddine è quello di Nicola Irto. In Forza Italia c’è maretta fra le anime della coalizione di centrodestra e della campagna elettorale del candidato a sindaco A…

Pubblicato il: 18/01/2021 – 19:02
Regionali, Dem e Dems crotonesi: «No al papa nero». Aria di rottura in Fi

di Gaetano Megna
CROTONE Due aree del Partito democratico della provincia di Crotone si mobilitano in vista delle regionali mentre si registrano fibrillazioni e divisioni in Forza Italia. Si tratta delle “correnti” denominate Dems e Dem, che oggi hanno diffuso un documento su cui sostanzialmente vengono trattati due temi: la scelta del candidato a presidente dell’area progressista e la riorganizzazione del partito nella provincia di Crotone.
«Bene ha fatto il partito democratico – scrivono le due aree – a promuovere un tavolo regionale, al quale partecipano non solo i partiti del centro sinistra, ma anche il Movimento cinque stelle e grande parte del mondo civico». Dems e Dem individuano nel Pd la forza politica dell’area progressista che dovrà indicare il nome del candidato a presidente, che non dovrà essere «un Papa nero» in linea con «la decisione assunta dal gruppo regionale del Pd».
Un no netto e chiaro, quindi, all’ipotesi di candidare per questo schieramento il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Chiedono che, invece del “Papa nero” si punti ad «un’indicazione, dotata di profilo prettamente politico e partitico che abbia acquisito, nel tempo, una forte e importante esperienza istituzionale” e sia «una personalità radicata nel territorio». Un calabrese che vive e opera in Calabria. Non fanno nomi, ma la figura che emerge da questo identikit è quella di Nicola Irto. «Adesso bisogna accelerare e arrivare a sintesi – scrivono ancora – valorizzando la credibilità, la serietà e l’unità della proposta, pensando al futuro e rivolta alla soluzione dei problemi storici e sempre presenti nella nostra regione».
L’altra questione trattata nel documento riguarda l’organizzazione del Pd di Crotone, che «da più tempo, forse da troppo, fermo e bloccato, in quanto commissariato». Il commissario provinciale del Pd pitagorico è Franco Iacucci, presidente della provincia di Cosenza. La sua indicazione è stata caldeggiata e voluta anche da alcuni sottoscrittori del documento diffuso oggi. Evidentemente da Iacucci si attendevano un impegno per risolvere le diatribe interne al partito e il rilancio delle attività. Con la sua gestione non sono state trovate le soluzioni a nessuna delle due questioni. Il partito è totalmente fermo, non sono state ancora individuate le ragioni per riproporre l’unità e la ripresa delle attività. Alle elezioni comunali di Crotone, lo scorso mese di settembre, il Pd non ha presentato una propria lista e non ha avuto nemmeno un proprio candidato a sindaco.
I Dems e i Dem, quindi, chiedono un cambio di passo «in considerazione delle sfide elettorali». Prossimamente si vota alla Regione, ma anche «alla Provincia e in diversi Comuni». Le sfide ci sono, ma al momento manca «un partito operativo per affrontarle. Un partito che sia attrezzato – sottolineano le due correnti – e che preferisca l’inclusione, all’isolamento e sia pronto per le prossime sfide e che faccia, degli errori passati, un patrimonio di ricchezza, esperienza e positività». Concludendo scrivono: «Ci impegniamo a tracciare un percorso, chiamato a competere e creare unità e forza, puntando a una vera apertura, verso quella parte dei cittadini, associazioni, movimenti che continuano a seguire con attenzione il Pd e il centro sinistra».
ARIA DI DIVISIONI IN FORZA ITALIA Intanto dopo la batosta elettorale della “magnifica armata” messa in campo dal centrodestra e movimenti vari alle recenti elezioni comunali di Crotone, arrivano notizie di maretta all’interno di Forza Italia. Si parla di una rottura definitiva tra il parlamentare Sergio Torromino e Anna Curatola. I due erano stati l’anima organizzativa della coalizione di centrodestra e della campagna elettorale del candidato a sindaco Antonio Manica, tra l’altro nipote del marito di Curatola. Secondo voci attendibili, tra i due ex alleati di ferro non ci sarebbe più accordo. Secondo queste voci Torromino avrebbe individuato i candidati da votare alle prossime elezioni regionali, senza avere condiviso la decisione con Curatola. C’è rottura e le ricadute dovrebbero esserci proprio alle prossime elezioni regionali.

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