CATANZARO «Adesso, archiviata la parentesi politica nazionale che ha tenuto tutti con il fiato sul collo, occorre lanciare, con ancora più forza e determinazione rispetto a prima, il lavoro fin qui prodotto dal tavolo verso il rush finale». A dirlo è Berto Liguori, uno dei coordinatori regionali di Articolo 1, che in questa intervista al Corriere della Calabria analizza l’attuale fase politica in vista delle elezioni di primavera. Secondo Liguori, ora si tratta di «rendere più organica e solida nei territori» l’alleanza tra il centrosinistra e il M5S, e di «continuare a lavorare sulla strada» già intrapresa. Senza lasciarsi condizionare da fattori come la candidatura di de Magistris, che – spiega il co-coordinatore regionale di Articolo 1 – «non è opportuna».
Liguori, la schiarita, sia pure ancora molto precaria, del quadro nazionale contribuirà a riattivare il tavolo del centrosinistra per le Regionali in Calabria?
«Il tavolo del centrosinistra in Calabria è rimasto attivo in queste settimane. Non si sono interrotti tra i soggetti politici presenti al tavolo gli scambi di opinione e il confronto sui temi oggetto della nostra discussione. Penso che adesso, archiviata la parentesi politica nazionale che ha tenuto tutti con il fiato sul collo per le ragioni note, occorra lanciare, con ancora più forza e determinazione rispetto a prima, il lavoro fin qui prodotto dal tavolo verso il rush finale».
Da cosa ripartire per sopperire a una partenza comunque ancora troppo lenta della coalizione? L’impressione è che ci si sta concentrando molto sui nomi e pochissimo sui contenuti…
«Bisogna ripartire dal vero dato politico che la vicenda nazionale ha fotografato nitidamente in questi ultimi giorni. L’alleanza tra il centrosinistra e il Movimento 5 stelle ha retto nonostante lo stress test a cui è stata sottoposta. Ora è necessario, a mio giudizio, renderla ancora più organica e solida nei territori e in tal senso le elezioni regionali in Calabria costituiscono una occasione da non disperdere. Quanto ai contenuti, invece, il tavolo sta già producendo un lavoro di confronto, sintesi e proposta che affianca quello sui nomi. Molte volte la narrazione che si dà all’esterno non corrisponde esattamente alla realtà delle cose».
Al Pd e al Movimento 5 Stelle Articolo 1 cosa chiede?
«Chiediamo di continuare a lavorare sulla strada che è stata intrapresa e rinnoviamo la disponibilità – già nota peraltro – ad offrire un contributo fondato sulla serietà e sul buon senso».
Il candidato presidente: il Pd – si dice – si appresta a proporre un nome. cosa ne pensate? E qual è il vostro identikit di candidato governatore?
«Noi pensiamo che il candidato alla presidenza debba possedere la sensibilità politica necessaria per guidare una coalizione larga. Lo sforzo da compiere per arrivare alla individuazione del profilo giusto è quello della inclusione, della apertura, della autorevolezza. Tenendo inoltre presente un insegnamento che proviene da Piero Fassino, uno degli esponenti politici più autorevoli del centrosinistra. “Quando devo scegliere il nome del candidato, guardo a quello che meglio rappresenta la coalizione e non al fatto se è del mio partito o meno”».
Come valuta la candidatura di de Magistris? E non c’è il rischio che attragga molte forze civiche svuotando la coalizione di centrosinistra?
«Quella del sindaco di Napoli è una autocandidatura e per impostazione personale credo invece che le candidature debbano essere sempre richieste. Detto ciò, condivido molto la valutazione di opportunità che nei giorni passati è stata espressa dall’onorevole Nico Stumpo. È opportuno che il sindaco di Napoli, nell’esercizio conclusivo della sua funzione, si candidi alla presidenza della Regione Calabria senza alcuna soluzione di discontinuità? È opportuno? Io penso che non lo sia». (a. cant.)
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