MONTALTO UFFUGO Il ritorno a scuola, in tempi di pandemia, richiede uno sforzo maggiore rispetto al passato. E’ cosi per chi dirige e guida un istituto scolastico ed ovviamente anche per alunni e studenti. Il virus però corre veloce e minaccioso, e proprio per questo sono numerosi i casi che si registrano all’interno delle classi. Sul banco degli imputati finiscono spesso i primi cittadini “colpevoli” di disporre con frenetica frequenza ordinanze di chiusura e riapertura degli istituti. Questo uno dei temi affrontati, questa mattina, nel corso di una riunione del sindaco di Montalto Uffugo Pietro Caracciolo con le dirigenti scolastiche degli istituti presenti sul territorio e con il dott. Giuseppe Ciraulo, Responsabile dell’Ufficio di Medicina Legale che si occupa delle scuole. «Le disposizioni sono chiare e bisogna attenersi alle regole senza lasciarsi prendere dal panico» ha ribadito Ciraulo. «Nel caso di positività diretta di un ragazzo l’intera classe verrà messa in isolamento seguendo le disposizioni dell’Asp di Cosenza – continua – e si procederà alla sanificazione degli spazi». «Le scuole – si legge in un post del sindaco su Facebook – non possono e non devono essere chiuse per un caso isolato ma solo in relazione al rischio di sviluppo di un focolaio».
I CASI REGISTRATI A MONTALTO La scorsa settimana la positività al Covid riscontrata da un operatore scolastico aveva spinto il primo cittadino, Pietro Caracciolo a disporre la sospensione di tutte le attività didattiche in presenza per gli alunni frequentanti le sedi dell’Istituto comprensivo Montalto Uffugo Centro. Una decisione dettata dalla volontà dell’amministrazione di contenere il rischio contagio ed effettuare con estrema accuratezza il tracciamento. E’ ancora in corso lo screening su tutto il personale scolastico e per una maggiore sicurezza sull’esito degli esami, il Comune ha deciso di ricorrere a tamponi antigenici analizzati da un laboratorio. Lunedì 25 gennaio, in caso di risultati negativi al test, le porte degli istituti dovrebbero riaprirsi consentendo ai giovani studenti di tornare in classe. Nelle ultime ore però sarebbe emerso un ulteriore caso di positività, questa volta in un asilo nel comune di Montalto. Il virus avrebbe colpito una maestra. L’istituto è rimasto aperto scatenando l’ira di molti genitori preoccupati dal possibile contagio e dubbiosi sulla reale sicurezza garantita all’interno delle classi.
Quanto ribadito nel corso della riunione odierna si spera possa evitare nuovi black out e stabilire definitivamente compiti e criteri di valutazione del rischio contagio. L’obiettivo è di garantire la frequenza in presenza evitando la chiusura dell’intero istituto anche in caso di una singola positività riscontrata. La speranza di genitori, alunni, personale scolastico e dirigenti è di liberarsi da ulteriori e giustificati timori. (f.b.)
L’INTERVENTO DEL SINDACO «Scrivo questo post, considerate le polemiche in corso sulla gestione delle scuole, non per convincere tutti che il mio operato è corretto, ma semplicemente per riportare nell’alveo della verità le discussioni in atto». E’ l’incipit di un post su Facebook pubblicato dal sindaco di Montalto Uffugo Pietro Caracciolo. «Inizio dicendo che non esistono scuole di serie A scuole di serie B e soltanto doverlo specificare è abbastanza ridicolo. Esistono situazioni particolari che vanno trattate in maniera diversa. Il caso verificatosi a Montalto Centro che ha visto coinvolto un operatore scolastico ha reso difficili le operazioni di tracciamento in quanto lo stesso ha avuto, seppur nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, contatti con diversi bambini di diverse classi e diversi docenti. Si è verificato, inoltre, una mancata interazione tra gli uffici dell’ASP per l’avvio immediato del protocollo da seguire che ha indotto il mio intervento con la chiusura dell’istituto per un tempo adeguato a verificare l’assenza di qualsiasi contagio».
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