CATANZARO «Non abbiamo bisogno di populismi e civismi fasulli, o peggio ancora di giustizialismi e novelli Masaniello». Lo si legge in un documento della segreteria regionale del Psi, a proposito della candidatura del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, a presidente della Regione Calabria. «La Calabria – premette il documento -, anche per la sua straordinaria posizione geografica, sin dall’antichità è stata terra di conquiste. Dalle colonizzazioni ha subìto condizionamenti e privazioni, ma anche, importanti benefici soprattutto per quanto riguarda il suo attuale patrimonio artistico/culturale, relativamente, per fare solo pochi esempi, ai siti archeologici della Magna Graecia o alle centinaia di castelli e torri Normanne. Erano altri tempi, altre società. Oggi i calabresi sono un popolo fiero e orgoglioso con una identità e una forte personalità, dinamico e profondamente legato alla propria terra che ha saputo superare enormi difficoltà e disagi, molti derivanti dallo storico gap che divide la regione dal resto del Paese, producendo eccellenze in molti campi che hanno a loro volta conquistato il mondo».
Questo popolo, aggiunge la segreteria regionale del Psi, «non consente a nessuno di farsi nuovamente colonizzare e conquistare. Abbiamo brillanti pensatori, uomini di scienze e delle arti di cui vantarci ed a cui chiedere un contributo per un ulteriore riscatto sociale ed economico di questa terra. Ecco perché la notizia di un ennesimo candidato “straniero” alla guida della Regione Calabria ci irrita e indigna. Il riferimento è al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che si riaffaccia alla Calabria dopo gli anni della magistratura, che abbandona per intraprendere la carriera politica come parlamentare europeo prima e come sindaco di Napoli poi. Una carriera politica che, evidentemente in attesa che si liberi qualche altro scranno, vorrebbe continuare da governatore calabrese cavalcando l’onda del facile populismo e della demagogia giustizialista. Ma per fortuna i calabresi sono maturi e consapevoli e rispediranno al mittente questi nuovi tentativi di colonizzazione e mortificazione».
Per il Psi calabrese, dunque, non c’è bisogno «di populismi e civismi fasulli, o peggio ancora di giustizialismi e novelli “Masaniello”, che hanno già arrecato danni enormi laddove si sono espressi ed hanno trovato accoglienza, compresa la città di Napoli di cui hanno già ampiamente scritto intellettuali e mecenati campano/calabresi, denunciando il degrado che lascia l’ex magistrato approdato in politica. La smetta, dunque, il centrosinistra di scimmiottare prassi politiche che non ci appartengono per storia e tradizione». A tal fine, conclude il documento, «ci auguriamo che il Pd, guidato da due campani, che riteniamo non abbiano cambiato il loro giudizio politico/amministrativo sul sindaco De Magistris, ponga fine alle solite e logoranti liturgie per aggregare quanto prima un’ampia coalizione politica, allargata a forze civiche ed impegnando le migliori energie. Si darebbe vita, così facendo, ad una proposta politica in grado di battere le destre sovraniste e di sconfiggere il peggiore populismo di sempre».
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