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Cosenza, magistrati onorari: «Stop allo sciopero della fame, ma la protesta continua»

Patrizia De Marco e Maria Antonietta Sesti, vice procuratori onorari della Procura della Repubblica del Tribunale di Cosenza, hanno annunciato la continuazione della contestazione secondo forme ord…

Pubblicato il: 25/01/2021 – 12:21
Cosenza, magistrati onorari: «Stop allo sciopero della fame, ma la protesta continua»

COSENZA «Dopo 18 giorni di sciopero della fame, Patrizia De Marco e Maria Antonietta Sesti, vice procuratori onorari della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza – comunicano in una nota la decisione di interrompere la estrema protesta, che continuerà secondo forme ordinarie ed unitamente a tutti colleghi magistrati onorari – fino a quando lo Stato italiano non riconoscerà loro i diritti giuslavoristici basilari (previdenza, assistenza, malattia, maternità, retribuzione adeguata e dignitosa) che costituiscono patrimonio acquisito di tutti i lavoratori ad eccezione dei magistrati onorari». Queste le dichiarazioni di De Marco e Sesti che hanno continuato: «le avvertite chiare avvisaglie dei pericolosi effetti della prolungata astinenza dal cibo – resi palesi dal malore che ha colpito la collega Gagliardotto, svenuta durante la celebrazione di un udienza dopo 16 giorni di sciopero della fame – e le comprensibili preoccupazioni manifestate dalle proprie famiglie, inducono le scriventi a dare prevalenza alle necessità di assicurare l’assolvimento delle responsabilità , in primis, come genitori. Non può evitarsi, tuttavia, di stigmatizzare alcune circostanze che hanno accompagnato il faticoso percorso durante i 30 giorni complessivi del suo sviluppo, considerando anche il periodo di sciopero della fame che ha preceduto le festività natalizie. Da un lato, il vergognoso silenzio serbato dal Ministro della Giustizia Bonafede e dagli altri rappresentanti del Governo che, oltre a non avere, ad oggi, accolto nessuna delle legittime istanze della magistratura onoraria hanno, altresì, omesso, sul differente piano umano, di esprimere qualsivoglia pensiero di sostegno, vicinanza e considerazione per la scelta operata dalle scriventi e per la evidente esasperazione che ne ha rappresentato il motore». «Dall’altro lato,  – hanno concluso i vice procuratori onorari – la recente inqualificabile strumentalizzazione delle rivendicazioni della magistratura onoraria operata da chi, evidentemente interno alle dinamiche dello svolgimento del lavoro dei magistrati onorari della Procura di Cosenza, ha inteso avvalersi della complicità di un giornalismo superficiale per divulgare notizie diffamatorie e calunniose sull’operato della magistratura onoraria. Il riferimento è, chiaramente, rivolto alla pubblicazione, in data 22/1/2021, su “Iacchitè” di una, non meglio qualificata, “lettera firmata” con cui, vilmente, si tenta di colpire la onestà professionale dei magistrati onorari veicolando informazioni parziali ed errate anche in merito alle ragioni ed alle finalità della generale protesta in atto. L’intuibile peso della offesa arrecata da entrambe le menzionate circostanze costituisce, tuttavia, per le scriventi un ulteriore “imput“ per proseguire, con accentuata pervicacia, nell’azione di tutela dei diritti (i propri come gli altrui)».

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