COSENZA «Sconclusionata, strumentale, piena di inesattezze e falsità. Con il “compagno” Guglielmelli siamo alle solite. Evidentemente il vizietto di addossare ad altri le responsabilità sue e dei suoi amici, ancora non lo ha perso». E’ il duro commento di Giuseppe Mazzuca, Componente dell’Assemblea nazionale del Pd all’intervista rilasciata al Corriere della Calabria da Luigi Guglielmelli, militante dem in contrasto con buona parte del partito. (LEGGI QUI). «D’altronde la storia del Partito democratico durante la segreteria Guglielmelli è la vicenda di un partito ridotto a percentuali da prefisso telefonico – aggiunge Mazzuca – che ha continuato a perdere identità e credibilità viaggiando fuori dal centrosinistra verso obiettivi che nulla avevano a che fare con i problemi di cui soffriva la città, come è accaduto nella circoscrizione provinciale di Cosenza alle ultime elezioni politiche».
L’ATTACCO «In questo senso ci sarebbe la responsabilità personale di chi è venuto deliberatamente meno al mandato ricevuto, ha tradito l’impianto di valori della sua tradizione al servizio delle fasce più deboli e degli esclusi, a difesa dei principi di libertà e di giustizia sociale, a difesa del territorio, dell’ambiente e dei beni comuni in nome e per conto dei propri piccoli interessi personali. Il prode Guglielmelli – continua Mazzuca – va oltre il trasformismo di maniera praticato ai livelli meno nobili della politica e si consente una critica a chi ha dovuto raccogliere le macerie del Pd cosentino dimenticando di dire che se il Partito democratico è stato commissariato la responsabilità è tutta e solo sua e dei suoi amici». La chiosa di Mazzuca è in realtà un invito rivolto a Guglielmelli a farsi da parte: «Abbiamo già sperimentato la nomenclatura e l’autoreferenzialità di Guglielmelli e dei suoi compagnucci e ne abbiamo avuto abbastanza. Lasciamo lavorare il commissario del Pd e quanti stanno cercando di restituire dignità e rappresentatività ad un partito che si sta avviando verso un nuovo corso cercando faticosamente di allontanare da sé l’immagine incoerente e contraddittoria che porta la firma della segreteria Guglielmelli». (redazione@corrierecal.it)
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