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«Basta compleanni o per feste per l’uccisione del maiale. Le superiori ripartiranno a febbraio»

Diretta del presidente facente funzioni che tocca diversi argomenti. «Fosse per me riaprirei tutto, ma molti contagi ce li siamo andati a cercare. Le scuole riaprono il primo del mese: c’è una sent…

Pubblicato il: 26/01/2021 – 14:10
«Basta compleanni o per feste per l’uccisione del maiale. Le superiori ripartiranno a febbraio»

CATANZARO «Siamo in mano a noi stessi. Non possiamo chiedere un superlavoro ai nostri medici, infermieri e Oss in ospedale semplicemente perché siamo stati sciocchini a fare quello che abbiamo fatto». A dirlo è stato il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, nel corso di una diretta su Facebook. «Fosse per me – ha aggiunto Spirlì – riaprirei tutte le attività e garantirei, insieme ai titolari di queste attività, il controllo regolare e preciso di tutti i partecipanti, tenendo sempre a mente che bisogna mantenere la distanza. Dobbiamo però smetterla con questa storia delle feste: diciamocelo francamente, molti di questi contagi ce li stiamo proprio andiamo a cercare. Continuo a sapere di gente che continua a fare la festa per l’uccisione del maiale o continua avare la festa per il diciottesimo del figlio del nipote o continua a fare la tavolata di pizza per i figli e loro amici. Smettiamola – ha concluso il presidente della Regione Calabria – con queste feste, perché tanto si può festeggiare anche dopo. Dobbiamo essere sicuri di quello che stiamo facendo».
SCUOLA Il presidente facente funzioni ha poi fatto il punto sulle scuole. «Le scuole superiori saranno aperte il 1 febbraio, i ragazzi torneranno con la didattica in presenza». Questa è stata la risposta alle diverse domande fatte in diretta dagli utenti, ai quali ha ricordato che «c’è una decisione del Consiglio di Stato. Quando quei genitori calabresi si sono rivolti al Tar e hanno forzato la mano su questa benedetta riapertura in presenza e non a distanza, hanno ottenuto una sorta di risposta definitiva del Tar e del Consiglio di Stato che ci indica la strada da seguire e la strada da seguire è quella della didattica in presenza. Dobbiamo purtroppo prendere atto che la situazione è questa. Laddove – ha aggiunto il presidente facente funzione della Regione Calabria – i casi di contagio tra giovani e studenti dovessero aumentare, e spero che non accada, non sarò così pazzo da non prendere una decisione successiva sfidando qualsiasi doso, ma al momento non è possibile. Poi, ci sono uffici che decidono per altri e che però stranamente vanno in smart working, sono chiusi e sono uffici diretti da adulti. Mi chiedo se è possibile continuare con questa giostra dei ragazzini che devono essere esposti al contagio mentre tutti gli adulti lavorano da casa. Chiudiamo le scuole e riapriamo le attività degli adulti, questa – ha concluso Spirlì – sarebbe una scelta di buon senso».
VACCINO «La campagna della vaccinazioni secondo me durerà non meno di due anni. Si assumono delle responsabilità a parlare in televisione a dire cose che io non mi permetterei mai di fare», continua Spirlì. «Prima di parlare – ha aggiunto – bisognerebbe avere concretezza in mano, e bisogna pensare e riflettere. Arcuri prima ci ha detto che entro agosto avremmo completato le vaccinazioni, adesso ci dice che entro la fine dell’estate probabilmente 40 milioni su 60 milioni di italiani potrebbero essere vaccinati, fermo restando che bisognerà vedere come si comportano le aziende farmaceutiche. Di cosa stiamo parlando? Stiamo dicendo dei numeri al vento. Capisco che stia lavorando, ci si stia facendo in quattro per tenere in mano tutta questa campagna Covid ma da quando è iniziato questo stramaledetto Covid – ha rilevato il presidente della Regione Calabria – abbiamo visto cose che noi umani non avremmo mai potuto immaginare e tutte dentro al governo».
Spirlì ha poi evidenziato: «Abbiamo detto che in Calabria abbiamo bisogno di 60mila dosi, più richiami. Ce ne hanno mandati 28mila prima e 12mila dopo, dovrebbero essere 38-40mila. Non bastano. Priorità ai vaccini, se ci li danno, quando ce li danno e con certezza. Stiamo facendo i salti mortali con le dosi per i richiami, e ringraziamo Dio che, per una beneaugurata coincidenza che poteva sembrare malaugurata, noi non avevano consumato più del 50% delle nostre dosi perché nella nostra lentezza, dovuta al cambio dei commissari delle Asp, siamo stati fortunati. Grazie a Dio, continuo a ripetere, perché oggi ci sono delle Regioni che hanno grosse difficoltà a fare i richiami. Questo – ha concluso il presidente facente funzioni della Regione Calabria – significa che chi non ha i richiami per tempo perde tutto quello che ha fatto».

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