di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME Il lungo braccio di ferro tra i sindacati e Rsu del Comune di Lamezia e l’amministrazione Mascaro, attualmente sospesa dopo la sentenza del Tar, registra un nuovo capitolo, sebbene proprio in queste settimane le relazioni sono riprese a pieno ritmo con la terna commissariale, guidata da Giuseppe Priolo. L’ultima vicenda è legata alle determine “Servizi di Formazione nella forma del tutoring” (n. 1054 e 1093) rispettivamente del 30 novembre e del 10 dicembre 2020, emesse durante l’amminisra Mascaro. Un piano formativo che, secondo i sindacati e le Rsu, non «rientrava nei presupposti per il corretto esercizio delle relazioni sindacali, essendo stata omessa la trasmissione preventiva dei dati e degli elementi conoscitivi del Piano Formativo 2020/2022 da parte dell’ente, concretizzando nei fatti e nella procedura una evidente violazione dei diritti sindacali d’informazione di fonte contrattuale».
L’OPPOSIZIONE DEI SINDACATI Ragioni che hanno spinto Giuseppe Chirumbolo della Cisl-Fp, Bruno Ruberto della Uil-Fpl, Michele Ugo Caruso di Diccap-Sulpl e Mario Fortunato Mazzei della Rsu a depositare formali rilievi-denuncia lo scorso 22 dicembre. Secondo i sindacati, infatti, la «formazione prevista dall’Amministrazione comunale di Lamezia Terme – allora guidata dalla Giunta Mascaro – solo in modo marginale è rivolta a valorizzare il patrimonio professionale di tutti i dipendenti e a garantirne l’aggiornamento, la crescita e lo sviluppo professionale. Mentre, si prevedono in modo prevalente i moduli che riguardano: il Ciclo di gestione della performance: dal Dlgs. 150/2009 al Sistema di misurazione e valutazione del Comune di Lamezia Terme; il processo di elaborazione del Piano della Performance e di definizione degli obiettivi e, infine, il processo di elaborazione della Relazione sulla performance, la rendicontazione degli obiettivi, la valutazione individuale».
I RILIEVI E LA SPESA “INOPPORTUNA” Per le sigle sindacali e le Rsu «l’elencata attività formativa, rientra specificatamente ed esclusivamente nei compiti e nelle funzioni ordinarie del Segretario Generale e dei Dirigenti dei Settori. Si tratta dunque di una prevalente fornitura di attività formativa nella forma di sostegno/tutoring impropria ed elusiva, impegnando cospicue risorse pubbliche, 28.916 euro a favore della “Formel s.r.l.” in modo fuorviante e inopportuno, prevedendo un servizio di “Formazione”, nella forma del tutoring, che fa presagire un incarico di consulenza disciplinato in maniera molto rigorosa, anziché assolvere alle funzioni proprie assegnate al Segretario Comunale e ai Dirigenti».
DELIBERE CANCELLATE Una forte opposizione che ha trovato riscontro nell’epilogo, positivo, di qualche giorno fa. Con la determina dirigenziale n. 24 del 21 gennaio scorso, il Comune di Lamezia, settore economico-finanziario, ha infatti annullato le due precedenti determine del 30 novembre e del 10 dicembre, di fatto bocciando i due atti emessi dall’amministrazione Mascaro e accogliendo tutti i rilievi presentati dai rappresentanti sindacali.
LO SCONTRO CON L’EX SINDACO Una decisione, quella assunta dal commissario prefettizio del Comune di Lamezia, che arriva a stretto giro rispetto il duro attacco arrivato nelle scorse settimane dall’ex sindaco di Lamezia Terme, Pasquale Materazzo, attraverso il proprio profilo Facebook. In alcuni passaggi l’ex primo cittadino lametino si chiede «che senso ha ancora tenere e pagare una tessera sindacale nel comune di Lamezia Terme, atteso che il disastro prodotto in questi anni è anche attribuibile alle OO.SS. responsabili verso la città e verso i lavoratori di non avere vigilato su quanto stata accadendo». «Inoltre – ha scritto ancora – con una carenza così grave di personale mi chiedo come sia tollerabile oltre che ci sia ancora chi non lavora e non produce nulla, e viene regolarmente pagato, ci sarà pure un controllo sulla produzione di ogni singolo dipendente e la valutazione di fine anno (…) adesso si chiede l’aggiornamento dei protocolli di legalità, ma se la richiesta è sincera bisognerebbe procedere ad autoaccusarsi dei tanti danni prodotti, della gestione sconsiderata di ruoli istituzionali. La Commissione guidata dal Prefetto dott. Giuseppe Priolo dovrebbe verificare se ci sono pratiche tenute ferme in commissione disciplina, e dopo averle approfondite dare una svolta di legalità reale alla P.A».
Un attacco frontale, però, smentito nei fatti e che mostra, al contrario, quanto sia ancora importante il lavoro dei rappresentanti sindacali all’interno di un Ente, come il Comune di Lamezia Terme, sempre sotto la lente d’ingrandimento delle istituzioni e della magistratura. (redazione@corrierecal.it)
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