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Troppi casi attivi (912), mini lockdown anticovid a Corigliano Rossano: chiusi gli spazi pubblici

Il sindaco Flavio Stasi ha firmato una nuova ordinanza che durerà fino al 15 febbraio. Stop a qualsiasi tipo di assembramento negli spazi pubblici della città, davanti agli esercizi commerciali. Ch…

Pubblicato il: 27/01/2021 – 20:14
Troppi casi attivi (912), mini lockdown anticovid a Corigliano Rossano: chiusi gli spazi pubblici

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Stop a qualsiasi tipo di assembramento, negli spazi pubblici della città come davanti agli esercizi commerciali, banche, uffici postali. Chiusi parchi, piazze, ville comunali, stop ad attività motorie, vietate le attività ludiche di qualsiasi genere, l’utilizzo delle panchine. E si potrà entrare negli esercizi commerciali un solo membro a famiglia, pena una multa che può variare da 400 fino a 3000 euro.
L’amministrazione di Corigliano Rossano ha varato – con decorrenza immediata – un mini lockdown fino al prossimo 15 febbraio per tentare di contenere i contagi da coronavirus.
Troppa gente in giro, troppi ragazzi assembrati e senza mascherina e pochi controlli. Su tutto questo pesano i numeri, inesorabilmente drammatici. A Corigliano Rossano sono 912 i casi di coronavirus attualmente attivi. Numeri esorbitanti – se si considera che il secondo comune della provincia per numero di infezioni attive è Cosenza con 383 – che hanno costretto il sindaco Flavio Stasi ad assumere decisioni estreme, prima che sia troppo tardi, che potrebbe tradursi in una effettiva red zone, come avvenuto per Cassano allo Ionio nei giorni scorsi.
Troppi contagi, dunque, per una media di una cinquantina al giorno nell’ultima settimana. Numeri impressionati, causati da comportamenti inappropriati e mancanza del rispetto delle regole e dei protocolli sanitari ormai arcinoti ma basilari, ma anche da alcuni focolai scoppiati in tre capannoni per la lavorazione degli agrumi. La quarantina di casi registrati in una Rsa di Corigliano ha acuito, poi, le preoccupazioni del sindaco.
In città, insomma, si vive come se nulla fosse e se niente fosse accaduto nei mesi scorsi. A farne le spese sembrano essere solo i gestori dei bar e dei ristoranti, così come i numeri impietosi, a scuole chiuse, dimostrano che il pericolo non sembrerebbe essere la didattica in presenza.
La firma del decreto che adotta il mini lockdown, anticipato ieri dal Corriere della Calabria, è stato apposta dal sindaco qualche ora fa, dopo aver preso atto degli ultimi dati disponibili: 240 i cittadini positivi registrati dall’Asp nell’ultima settimana, suddivisi in 163 a Corigliano e 77 a Rossano. Cresce anche il numero delle vittime da Covid-19, due nella giornata di ieri. Sempre ieri il bilancio dei positivi è stato di 38 nuovi casi, 12 a Rossano e 26 a Corigliano. Oggi siamo ad altri 25.
«Preoccupa molto Corigliano – commenta a margine dell’ordinanza Martino Rizzo, direttore del dipartimento Igiene e sanità pubblica dell’Asp per il territorio della Sibaritide – ed il provvedimento adottato oggi è obiettivamente tardivo, si poteva emettere prima».
CHIUSURA DEGLI SPAZI PUBBLICI Le disposizioni di restrizione partono dagli spazi pubblici, quali piazze, larghi, parchi pubblici, villette e simili dalle ore 5,00 alle ore 22,00 con decorrenza immediata e fino al 15 febbraio 2021. L’elenco dei luoghi indicati (Piazza Salotto, Via Nazionale, scalo di Corigliano; Via Matteotti (presso Ufficio Postale), scalo di Corigliano; Contrada San Francesco – Via Sciacca; Incrocio via Margherita – Via Roma, centro storico di Corigliano; Villa Margherita; Area Polifunzionale Contrada San Francesco; Contrada Fabrizio – Piazza antistante la chiesa di San Nicola; Via Provinciale, dalla Rotatoria al Quadrato “Compagna”; Zona “Quadrato” e Piazzale Santa Maria ad Nives a Schiavonea; Viale Salerno; Piazza Portofino e Piazza Fiume; Piazza Bernardino Le Fosse; Via Nazionale, scalo di Rossano; Piazza Alcide De Gasperi; Via Aldo Moro, scalo di Rossano; Viale Michelangelo e piazzette adiacenti; Via Margherita, scalo di Rossano; Villa De Falco; Via Nestore Mazzei; Via Galeno) è indicativo e potrà essere implementato in base ad oggettivi riscontri di assembramento in altri luoghi della città. E’ assicurato unicamente l’accesso ed il deflusso alle abitazioni private da parte dei residenti, nonché per le esigenze dei soggetti diversamente abili e relativi accompagnatori o familiari. Del pari, come da Dpcm, è assicurato l’accesso ed il deflusso agli esercizi commerciali laddove presenti.
STOP ALLO SPORT NELLE AREE “ZONA ROSSA” Nelle aree interessate e nelle ore in cui vige il divieto non è consentito lo svolgimento di attività motoria o sportiva, se non in forma strettamente individuale, isolata, e senza fare uso di superfici esposte al tatto. È vietato lo svolgimento di attività ludiche di qualsiasi tipo.
VIETATE LE PANCHINE È assolutamente vietato soffermarsi nelle aree stabilite, anche se residenti, fruendo di possibili elementi di arredo, quali panchine od altra superficie comunque esposta al tatto.
ESERCIZI COMMERCIALI, BANCHE E UFFICI POSTALI. UNA PERSONA A NUCLEO FAMILIARE I soggetti responsabili degli Uffici postali, anche privati, e delle banche sono obbligati al rispetto degli obblighi di legge, adottando ogni misura necessaria per evitare assembramenti anche all’esterno delle loro attività con proprio personale, facendo sì che siano pienamente rispettati anche all’esterno dei propri sportelli (così come predisposto negli spazi interni) gli obblighi di distanziamento previsti dalle misure ministeriali per effetto dell’emergenza epidemiologica e garantendo gli sportelli automatici (postamat e bancomat) di guanti monouso e della periodica disinfettazione delle superfici da contatto durante l’orario di apertura al pubblico.
È fatto obbligo ai titolari degli esercizi commerciali di adottare le misure necessarie per regolamentare il flusso ed il deflusso dei clienti. Presso ogni attività commerciale è consentito l’ingresso di una sola unità per nucleo familiare e per il tempo strettamente necessario agli acquisti essenziali nel pieno rispetto dei Protocolli sanitari in essere. In attesa dell’accesso ad ogni esercizio commerciale – ad esclusione delle farmacie e delle parafarmacie – è obbligatorio allontanarsi dall’area chiusa al pubblico in presenza di più di quattro persone per fila per farvi eventualmente ritorno successivamente, fermo restando lo stesso obbligo a richiesta degli organi ufficiali preposti ai controlli; E’ fatto obbligo ai titolari degli esercizi commerciali, rientranti tra i codici Ateco assentiti nella cd. “zona arancione”, di osservare con rigore le misure igienico-sanitarie imposte con ordinanza del Ministro della Sanità attraverso la predisposizione nello spazio di ingresso della misurazione, anche automatica, della temperatura corporea, della fruizione di igienizzanti e di guanti monouso, vigilando sull’uso rigoroso di questi ultimi da parte dei clienti, specie nell’esercizio, assai frequente, di manipolazione della merce esposta nei banchi di vendita.
MERCATO ITTICO Durante l’apertura periodica del mercato ittico di Schiavonea sono obbligatorie le seguenti prescrizioni: -tutti gli operatori sono obbligati a mantenere una distanza di 1,5 m tra di loro e con gli altri soggetti presenti nella struttura; gli acquirenti ed i venditori devono entrare singolarmente nella struttura dopo aver superato il controllo all’ingresso ed evitando qualsiasi vicinanza successiva; gli acquirenti ed i venditori devono entrare ed uscire da accessi differenti ed indipendenti; ogni individuo deve essere dotato, all’interno della struttura, di idonei presidi igienici, come mascherina e guanti monouso; gli acquirenti e i venditori devono mantenere le distanze ed adottare tutte le misure di sicurezza anche all’esterno del fabbricato che ospita il mercato ittico. Le misure di distanziamento e di sicurezza previste per il mercato ittico sono obbligatorie anche per tutte le altre forme di commercio pubblico all’esterno consentite dai DPCM, dalle ordinanze regionali e dalle ordinanze sindacali in vigore.
SANZIONI Per la violazione degli obblighi, secondo le specifiche tipologie di violazione con l’irrogazione delle relative sanzioni amministrative e secondo le modalità previste: pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000. (l.latella@corrierecal.it)

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