LAMEZIA TERME «Il M5S alle regionali dovrebbe correre da solo. Non ci servono i supereroi calati dall’alto e col Pd parlerei soli di temi e non sottoscriverei alleanze». Il deputato del Movimento Cinque Stelle, Francesco Sapia, ospite di Danilo Monteleone e Ugo Floro durante l’ultima puntata del talk “20.20”, andato in onda ieri sera su L’Altro Corriere Tv è apparso franco, come al suo solito, e senza peli sulla lingua. Dalle questioni locali ai grandi temi nazionali, il parlamentare coriglianorossanese stimolato dalle domande in studio non ha lesinato energie. E fra un accenno ad una sua proposta di legge per abrogare il commissariamento della sanità e la vertenza da riaprire sul Tribunale di Rossano – oggi Corigliano Rossano – il passo è stato breve.
«Il Movimento – è la sua prima sortita – è stato messo in difficoltà dal Rosatellum, perché non ci ha permesso di governare da soli. Lega e Pd hanno messo in risalto degli errori ma non per questo il M5S non è vicino ai cittadini, cosa che non fa, per esempio, Italia Viva». Prima di una serie di stoccate agli alleati o ex.
«IO, PARLAMENTARE ANTISISTEMA» «Se il “sistema” ha cambiato il Movimento? Di certo non ha cambiato me, rimango un parlamentare antisistema e continuo a combatterlo perché, specialmente in Calabria, produce povertà. I commissariamenti nella sanità, come per i rifiuti qualche anno fa – dice Sapia – non accadono per opera dello Spirito Santo, ma chi ha gestito la cosa pubblica l’ha interpretata come mercimonio, coltivando clientelismo e porcate varie. Il M5S è la forza parlamentare più forte; a Roma il momento è caotico: se riusciremo a fare presto nel mettere in piedi un Governo capace di contrastare i problemi, bene; altrimenti bisogna andare al voto dicendo alla gente che la crisi è stata voluta da persone che sostengono tutto e il contrario di tutto. Un’eventuale alleanza con Berlusconi? Meglio lui, almeno è simpatico, e non vado oltre, che Renzi. Italia Viva sbaglia metodo. È pur vero che ha aperto il dibattito sul Recovery Plan ma i metodi e la crisi di governo aperta in questo momento sono discutibili».
«LO JONIO NEL RECOVERY PLAN» A proposito di Recovery Plan «dovrà servire a colmare il gap fra noi e le altre regioni. Insieme a Forciniti siamo stati gli unici a votare contro il ponte o il tunnel sullo Stretto perché prima bisogna dare la possibilità alla Calabria jonica del nord di poter raggiungere il sud della regione. L’ho detto anche al sottosegretario Cancelleri: bisogna prioritariamente offrire la possibilità di sviluppo ad uno Jonio fermo al palo. Non si possono spendere risorse per il Ponte e non per una fascia jonica senza infrastrutture, senza sanità, senza giustizia».
«SPERANZA DOVEVA ESSERE RIMOSSO» «Ho chiesto al presidente del Consiglio – prosegue Francesco Sapia – di rimuovere il ministro Speranza. Non mi nascondo dietro logiche di bandiera, mi batto per la verità e proprio per l’assenza di un piano pandemico ho riferito a Conte che Speranza andava sollevato per come ha gestito l’emergenza. Bonafede? Anche con lui ci siamo confrontati quando il Governo voleva imporre Zuccatelli commissario».
«RIAPRIRE VERTENZE SU TRIBUNALE E OSPEDALI» «Ho detto al Guardasigilli anche che l’assenza di un baluardo di legalità nella terza città della Calabria è grave ed è una cosa che va risolta, anche battendo i pugni se necessario. Senza nulla togliere a Castrovillari, ma i problemi logistici rendono la fruizione della giustizia quasi impossibile. Bonafede e Speranza devono capire che bisogna fare i conti con i territori ridotti allo stremo. Se un parlamentare chiede la riapertura di un ospedale, come quello di Cariati, deve essere ascoltato. Vorrei sapere in proposito – ecco un’altra delle sue tante frecciate – cosa facevano i miei predecessori quando chiudevano i nostri ospedali, si distraevano fondi in favore di altri territori, quando chiudevano il Tribunale di Rossano. Gli ospedali di Trebisacce, Praia a Mare vanno riaperti, Cariati reinserito nella rete ospedaliera. In questo periodo tutti chiedono cosa stiano facendo i cinque parlamentari di Corigliano Rossano. Ebbene – evidenzia ancora il pentastellato – fanno più dei precedenti parlamentari, quelli che sono stati capaci di farsi chiudere tutto mentre erano a Roma a mangiare il gelato. Proviamo ad aprire il dibattito, dobbiamo riaprire la vertenza sul tribunale, la cui chiusura è stata un’ingiustizia. Impensabile sopprimere un presidio di legalità in una terra in cui le amministrazioni comunali di Corigliano e Cassano sono state sciolte per infiltrazioni mafiose».
«CON LONGO RAPPORTI COLLABORATIVI» Sapia prosegue, in tema sanitario, riferendo come i colloqui con il commissario Longo siano costanti e collaborativi, «ma c’erano anche con Cotticelli, persona per bene ma non adatta ad assolvere a quell’incarico. Al sottosegretario Sileri ho detto che bastava leggere le interrogazioni dei parlamentari per verificare il lavoro dei commissari. L’apertura degli ospedali non c’è stata, il piano del fabbisogno nemmeno, la rete territoriale non va, i problemi legati alla mobilità passiva non sono stati risolti. Abbiamo il dovere, lavorando, presentando proposte, di cambiare lo stato delle cose. E poi noto collaborazione fra il dipartimento regionale della salute e l’istituto del commissario, anche se la sua struttura deve essere implementata, giacché distrutta dal precedente governo regionale».
«IL DECRETO CALABRIA ANDAVA RIVISTO» Sul Decreto Calabria, spiega ancora Francesco Sapia, «già da settembre 2019, dopo aver notato i tanti vizi del primo provvedimento, abbiamo chiesto a Speranza di modificarlo, di chiamare a raccolta tutta la deputazione calabrese di ogni colore per discutere e correggere gli errori e non arrivare alla scadenza. Pochi sono stati i direttori generali nominati e funzionali, come Iole Fantozzi a Reggio che del Grande ospedale metropolitano ha fatto un’eccellenza. Sul debito sanitario condivido l’ipotesi di Saviano (qui), alla Calabria mancano i soldi, molti soldi e la prima operazione da compiere è il riparto del fondo sanitario in base alla popolazione pesata. Inoltre va fermato il commissariamento. Ho presentato per questo, un disegno di legge in cui si prevedono lo stop e più risorse per la Calabria, perché fin quando non assumeremo medici, infermieri, oss, non saremo mai in grado di offrire servizi degni. E di riaprire gli ospedali. Assumere, dunque, ma su base meritocratica e non secondo logiche che hanno condotto la Calabria al disastro. Sottrarre la delega “sanità” alle Regioni? Alcune, come la Lombardia sono state messe in ginocchio dall’emergenza ed alla luce dei fatti accaduti dovrebbe essere commissariata».
«ALLE REGIONALI PARTECIPEREI IN SOLITARIA» Nell’ultima parte della trasmissione non si poteva non affrontare l’agone politico regionale. Rispetto all’ipotesi di alleanza col Pd, Sapia è cristallino. «Io col Pd parlerei solo di temi e non di alleanze. Bisogna affrontare i problemi seri. Le prossime regionali dovrebbero avere al centro due grandi questioni: il rilancio della sanità e dell’economia. De Magistris e Tansi? Non abbiamo bisogno di supereroi. Fosse per me il M5S si candiderebbe da solo, con un nome forte. Ma vediamo intanto cosa uscirà dai tavoli di confronto col Pd. In una ipotetica coalizione immagino, comunque, un candidato espressione del M5S. Ai calabresi bisogna dire che chi li ha ridotti in povertà deve essere messo da parte».
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