Ultimo aggiornamento alle 22:46
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 8 minuti
Cambia colore:
 

Lamezia, dai debiti verso i dipendenti comunali ai decreti "illegittimi": l'affondo dei sindacati

Dopo l’incontro dei giorni scorsi, i rappresentanti sindacali la Rsu dei dipendenti comunali, hanno redatto e consegnato al commissario Priolo una “memoria” nella quale sono stati riportati i fatt…

Pubblicato il: 28/01/2021 – 16:21
Lamezia, dai debiti verso i dipendenti comunali ai decreti "illegittimi": l'affondo dei sindacati

di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME
Dal braccio di ferro, il dialogo quasi inesistente e i toni spesso “duri” con l’amministrazione (ora sospesa) guidata dal sindaco Paolo Mascaro, ad un tentativo di confronto con l’attuale terna commissariale che guida attualmente il Comune di Lamezia Terme. I rappresentanti sindacali, Cisl Fp, Uil Fpl, Diccap e la Rsu dei dipendenti comunali hanno incontrato lo scorso 14 gennaio il commissario Giuseppe Priolo e i sub-commissari Luigi Guerrieri e Antonio Calenda, consegnando loro una sorta di memoria, nella quale sono state rimarcate le posizioni dei sindacati, riassumendo anche i fatti oggettivi e le procedure contrattuali e amministrative che hanno determinato, e continuano a farlo, conflittualità e immobilismo ormai da diversi anni.
DEBITI VERSO I DIPENDENTI Il primo punto, forse quello più importante, riguarda ancora l’annosa vicenda legata ai contratti decentrati integrativi dei dipendenti del comparto che risale al 6 settembre 2017, e che riguarda le annualità 2014,2015,2016 e 2017 per un importo complessivo ancora da corrispondere pari a 1.448.292,48 euro, oltre alla ragionevole somma di circa 2.100.000 euro destinata al salario accessorio dei dipendenti del comparto per gli anni 2018,2019 e 2020, per un totale dunque di 3.548.292,48 euro. «Pertanto – scrivono i sindacati – rinnoviamo quanto già proposto all’allora vertice politico del 05.02.2020, cristallizzato con nota acquisita al Protocollo dell’Ente con N° 11091 del 17.02.2020, riproponendo la necessità e l’urgenza di avviare un tavolo tecnico con il vertice politico e i rappresentanti di parte pubblica, nonché la presenza del collegio dei revisori dei conti e dell’O.I.V., per definire l’annosa questione dei contratti decentrati pregressi sottoscritti tra le parti, chiedendo: la riapertura del tavolo di contrattazione decentrata anni 2014/2015/2016; L’attivazione e la definizione delle procedure per il riconoscimento delle progressioni economiche orizzontali previsti nei contratti decentrati 2014/2015/2016; la ridistribuzione del salario accessorio anni2014/2015/2016; l’accordo decentrato stralcio relativo alla determinazione dei criteri per l’attribuzione dei premi correlati alla performance e la valutazioni e determinazione su un auspicabile e possibile accordo transattivo in sede stragiudiziale in merito alla vertenza in atto sulla produttività degli anni 2014/2015».
MAGGIORAZIONE INDENNITA’ PER IL SEGRETARIO Altro punto cruciale del documento consegnato alla terna commissariale, riguarda il compenso per la maggiorazione dell’indennità di posizione del Segretario Comunale Pupo, attribuito con Decreto N° n.14 del 05.06.2020. «Decreto che – si legge – oltre a demarcare impropriamente una disparità procedurale in assenza dei documenti contabili principali, risulta illeggittimo per i seguenti motivi: non risulta il parere di regolarità tecnica sul Decreto del Regolamento di contabilità del Comune di Lamezia Terme; non risulta il parere e visto di regolarità contabile sul Decreto N°14 del 05.06.2020, ai sensi dell’art. 77 del Regolamento di contabilità del Comune di Lamezia Terme e non risultano decreti, determine, delibere e/o analoghi atti che determinano e/o hanno determinato preventivamente il peso da attribuire al Segretario comunale in base alle condizioni oggettive e soggettive (percorso valutativo circa l’an e il quantum – Corte dei conti Campania sentenza 19.10.2012 n. 1627), con valido sistema di graduazione e/o meccanismi di calcolo del peso attribuito a ciascun fattore di valutazione (per come rappresentato nella tabella pubblicata e unita al decreto Decreto N°14 del 05.06.2020); non risulta un formale atto di determinazione della quantificazione complessiva della posizione stipendiale del Segretario Generale, a seguito del decreto sindacale N°.14 del 05.06.2020 e non risulta un formale atto amministrativo che ha determinato la corresponsione di somme arretrate al Segretario Generale, a seguito del Decreto N°14 del 05.06.2020».
L’ATTIVITA’ ROGATORIA «Inoltre – scrivono i sindacati nella memoria consegnata a Priolo – il Segretario Generale Pasquale Pupo ha accettato e controfirmato la valutazione della tabella allegata al Decreto N°14/2020 e il corrispondente peso, nella consapevolezza di quanto segue: avere formalmente comunicato in data 23.03.2020 (nota Prot. N°19218) di differire l’attività rogatoria, ricompresa nei fattori di valutazione della tabella pubblicata ed in atti, “solo mediante ricorso ad un ufficiale rogante esterno (notaio)”; a seguito delle Delibere di Giunta Comunale N° 17 del 28.01.2016 e N° 83 del 17.03.2016, allo stato il Segretario comunale non ha svolto e continua a non svolge la funzione rogatoria, per come dettato dalla citata normativa e dalla vigenza delle citate delibere di giunta comunale; la Corte costituzionale nella propria sentenza n. 156 del 1990, ai diritti di segreteria (di cui quelli di rogito rappresentano una species) “è concordemente attribuita la natura di tributi”; che i Decreti del Sindaco del Comune di Lamezia Terme N° 5 del 26.02.2020 e N° 14 del 05.06.2020, erano privi del previsto e obbligatorio parere di regolarità tecnica e contabile e che che le modalità di attribuzione della maggiorazione (…) non può essere attribuita mediante atti aventi motivazione solo formale, che semplicemente ripetano il dettato della norma nazionale. Il riconoscimento del compenso aggiuntivo nella misura massima, in assenza di una congrua motivazione (che dia conto sia delle condizioni soggettive e oggettive legittimanti sia del processo di quantificazione monetaria tra il minimo e il massimo) è fonte di responsabilità amministrativa. Pertanto, la maggiorazione per le cosiddette funzioni aggiuntive deve poggiare su un serio percorso valutativo circa l’an e il quantum del beneficio e non può essere, com’è prassi diffusa, un’aggiunta stipendiale quasi automatica (Corte dei conti Campania sentenza 19.10.2012 n. 1627)».
«DISPARITA’ PROCEDURALE» «Occorre evidenziare – è scritto ancora nella memoria – una inaccettabile e inopportuna disparità procedurale, che marcatamente denota un evidente sbilanciamento dell’esercizio del potere del vertice gestionale allorquando, con Determinazione R.G. N. 1149 del 17/12/2020 si impegnano e si liquidano le somme, seppur legittimamente, delle indennità di posizione dei Dirigenti rideterminati in base alla Delibera di C.C. N° 340/2020, mentre nemmeno nel mese di dicembre u.s. vengono liquidati € 351.390,78 di produttività e € 120.000,00 per le specifiche responsabilità (art. 17 c.2 lett. f) ai dipendenti del comparto». «Stigmatizziamo la celerità e la premura della Determina di adeguamento delle indennità dei Dirigenti e del Segretario Comunale in applicazione del nuovo CCNL del 17.12.2020, mentre ancora non si conoscono le sorti della stabilizzazione dei lavoratori LSU del Comune di Lamezia». «In data 05.10.2020, – scrivono ancora i sindacati nella memoria – durante il secondo incontro della Delegazione trattante, Pupo afferma che il mancato parere dei revisori dei conti, non è una condizione giuridica che impedisce di avviare le trattative. Riteniamo che tale affermazione, sia frutto di un singolare e improvvido pensiero, visto che i fatti materiali, hanno risibilmente smentito lo stesso Presidente della Delegazione Trattante Dott. Pupo. Infatti, viene consegnato un prospetto della ripartizione del fondo anno 2018, senza firma, palesemente viziato da una errata quantizzazione delle risorse rispetto a quanto ufficialmente trasmesso al sindacato e giuridicamente approvato dall’Ente. Che attendibilità giuridica può avere un prospetto consegnato dalla parte pubblica che riporta un totale di fondo di 1.504.935,75 euro che risulta incredibilmente diverso rispetto al fondo giuridicamente approvato?».
LE “RISERVE” «Si rileva e si denuncia una situazione assurda e angosciante per la superficialità della parte politica e le inadempienze del Presidente della delegazione trattante, che non sono più accettabili alla luce dell’atto di indirizzo approvato con delibera di G.C. nr. 288 del 04.11.2020. La verifica della costituzione dei fondi per il salario accessorio relativi al personale del comparto ad oggi non risulta effettuata. Inoltre, risulta incomprensibile, arbitrario e illegittimo quanto viene previsto dalla Delibera di G.C. N° 288/2020, in quanto si esclude da “…una compiuta verifica dei fondi…intesa a verificare eventuali situazioni di superamento dei limiti finanziari di natura legale e contrattuale”, la verifica del fondo della Dirigenza che concorre espressamente al superamento dei limiti finanziari, a mente dell’art. 23 comma 2 del D.Lgs. 75/2017. Nonostante l’evidente illegittimità dell’atto di indirizzo per quanto rappresentato dalla norma e dalla giurisprudenza contabile, la Delibera viene letta, approvata e sottoscritta anche dal Segretario Generale dott. Pupo (Presidente della Delegazione Trattante), che in maniera opinabile e vistosamente disorientato, concorre all’approvazione sebbene la verifica dei fondi non include il fondo della Dirigenza per come previsto dalla citata dottrina e normativa.
Si esprimono inoltre delle particolari riserve sulla previsione “di qualificate forme di supporto esterno” per come riportato nella citata Delibera N°288/2020, annunciando che saranno adottate tutte le opportune verifiche ed eventualmente attivati i preposti organi di controllo e vigilanza su procedure che possono determinare un effettivo depauperamento di risorse pubbliche».
LE CONCLUSIONI «Le parti sindacali scriventi, in questi anni hanno tentato tutti gli approcci, sia amministrativi che con l’esecutivo, per chiedere ed ottenere il giusto e legittimo rispetto degli accordi sindacali firmati e successivamente autorizzati dalla Giunta comunale. Non è questa la gestione politica/amministrativa che la parte sindacale avrebbe mai immaginato. Al fine di evitare ulteriori ricorsi e vertenze, sollecitiamo a corrispondere quanto spettante ai lavoratori inerente al CIDA 2017, senza ulteriori rinvii e senza dover far pagare ai cittadini di Lamezia Terme spese legali che graverebbero sulle già precarie casse comunali, peggiorando le diffuse ostilità che spesso sfociano in gogne mediatiche da parte degli utenti, con profili denigratori come quella diffusa su Facebook in data 06.01.2021 alle ore 18:06 da Pasquale Materazzo, che vedrà le scriventi OO.SS. rivolgersi in modo tempestivo e senza indugio alle competenti Autorità Giudiziarie». (redazione@corrierecal.it)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x