CATANZARO Ha risposto al gip Glenda Giglio, 40 anni, ex presidente dei giovani industriali di Crotone, posta ai domiciliari nell’ambito dell’indagine “Basso profilo” con l’accusa di concorso esterno in associazione per delinquere semplice aggravata dal metodo mafioso e varie ipotesi di trasferimento fraudolento di valori aggravato da metodo mafioso.
Secondo l’accusa era partecipe dell’associazione attraverso il legame con Antonio Gallo «il quale la rendeva edotta di ogni questione riguardante l’operatività della associazione, forniva un contributo fattivo e consapevole, volto a favorire la associazione medesima, mettendo a disposizione apparecchiature antibonifica per verificare la presenza di presidi intercettivi che avessero quali obiettivi i vertici del sodalizio nonché, al fine di assicurare agevolmente i passaggi di società a cittadini albanesi prestanome nonché la costituzione di nuove società in favore dei medesimi soggetti, interveniva con il notaio Rocco perché rogasse gli atti pubblici senza sollevare obiezioni». «Riteniamo di aver dato la più corretta chiave di lettura», ha affermato l’avvocato Antonio Lomonaco che difende Glenda Giglio insieme all’avvocato Andrea Gareri.
IN SILENZIO IL NOTAIO Si è avvalso della facoltà di non rispondere Rocco Guglielmo, notaio, accusato di svariate ipotesi di trasferimento fraudolento di valori aggravato da metodo mafioso. Avrebbe consentito la creazione di società fittizie intestate a “teste di legno”, moltissime di origine albanese. Rocco Guglielmo è difeso dagli avvocati Antonello Talerico, Vincenzo Cicino e Piperissa. (ale. tru.)
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