CATANZARO La Calabria diventa zona gialla. Lo ha stabilito il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia. Speranza firmerà nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedì 1 febbraio. «Sono in area arancione le Regioni Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tutte le altre Regioni e Province Autonome sono in area gialla». Confermate, così, le anticipazioni circolate negli ultimi giorni. Per la seconda settimana consecutiva, gli indicatori e le valutazioni dell’Istituto superiore di sanità segnalano un rischio basso per la regione. E l’indice Rt si mantiene al di sotto della soglia limite pari a uno.
COSA CAMBIA Si potrà tornare a prendere il caffè al bar la mattina e al ristorante a pranzo. Il passaggio in zona gialla inciderà sulla vita degli esercenti e dei cittadini. È soprattutto quella legata ai locali pubblici la grande differenza rispetto alla zona arancione. Ad esempio per quanto riguarda la scuola le regole nelle due zone sono praticamente identiche. Infanzia, elementari e medie restano comunque aperte e in presenza, mentre per le superiori è stato previsto il rientro dalla didattica a distanza in percentuale variabile, dal 50 al 75%, regola poi applicata in modo diverso nelle varie Regioni. Altro aspetto identico, in questo caso per qualunque colore, è il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino e il divieto di spostarsi dalla propria regione se non per motivi di lavoro, salute o necessità. Per quanto riguarda ristoranti e bar, pub, gelaterie e pasticcerie in zona gialla possono restare aperti dalle 5 fino alle 18, mentre l’asporto è consentito fino alle 22. Per quest’ultima regola è stata fatta un’eccezione che riguarda i bar, dove l’asporto si deve fermare alle 18. Lo ha previsto il nuovo Dpcm per evitare assembramenti fuori dai locali. Nessuna restrizione per le consegne a domicilio (come in zona arancione e rossa). In zona gialla, inoltre, ci si può spostare liberamente durante il giorno, sia all’interno del Comune sia all’interno della Regione; l’autocertificazione serve solo dopo le 22 e fino alle 5 del mattino (quando ci si può spostare solo per motivi di lavoro, salute, urgenze); riaprono musei e mostre (dal lunedì al venerdì, e solo con ingressi contingentati); i negozi sono aperti (ma i centri commerciali lo sono solo durante i giorni feriali). Ci si può anche muovere per andare a trovare amici e parenti, in ambito regionale, spostandosi verso una sola abitazione privata abitata e una sola volta al giorno, «nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi».
I DATI DELL’ISS Solo una Regione, l’Umbria, rimane con una classificazione complessiva di rischio alta (contro 4 della scorsa settimana), mentre 10 Regioni sono classificate con rischio moderato. Lo rileva la bozza del report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss, riferita al periodo 18-24 gennaio. «Questa settimana – si legge nel rapporto – si continua a osservare un miglioramento del livello generale del rischio, con un aumento significativo di Regioni a rischio basso secondo il DM del 30 Aprile 2020. Complessivamente, una sola Regione ha una classificazione di rischio alto (vs quattro la settimana precedente), dieci con rischio moderato (di cui una ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e dieci con rischio basso. Una Regione (Molise) ha un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo uno».
Le regioni con rischio moderato sono Abruzzo, Fvg, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia di Bolzano (ad alto rischio di progressione), Provincia di Trento, Puglia e Toscana.
Rischio basso per Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Molise (ad alto rischio progressione), Piemonte, Sardegna, Sicilia, Val d’Aosta e Veneto.
Nel periodo 06 gennaio – 19 gennaio 2021, l’indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,84 (range 0,75- 0,98), «in diminuzione e con il limite superiore del range sotto l’uno». E’ quanto evidenzia la bozza del monitoraggio settimanale della cabina di regia, con dati relativi alla settimana 18/1/2021-24/1/2021 (aggiornati al 27/1/2021).
IL COMMENTO DI SPIRLÌ «Sono ben contento di aver tenuto gli istituti superiori chiusi fino al 31 gennaio, ma in queste ore sto lavorando a una ordinanza che permetterà ai genitori, grazie alla didattica differenziata, di decidere se mandare o meno i loro figli a scuola in presenza. Questa forma di prudenza ci ha permesso di passare dalla zona rossa (di dicembre, ndr) alla zona gialla che sarà ufficializzata oggi, perché siamo allo 0,7 di Rt». Così il presidente facente funzione della Regione Calabria Nino Spirlì. «Il 24% di contagi in più determinato dalle scuole aperte, così come spiegato da illustri infettivologi – ha aggiunto – è una percentuale reale. Noi non vogliamo fermare la scuola e la didattica, ma permettiamo ai ragazzi di studiare avvalendosi di tutti quegli strumenti tecnologici che fanno parte della loro quotidianità».
GLI INDICI REGIONALI DI TRASMISSIBILITÀ Tutte le regioni, tranne il Molise, presentano un indice di trasmissibilità Rt puntuale sotto 1. Lo scorso monitoraggio le regioni con Rt superiore a 1 erano state 10. Per il Molise viene indicato un Rt di 1.51 (era 1.38). Questo il quadro degli Rt puntuali regione per regione contenuto nella bozza del 37/o monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute con dati al 27 gennaio relativi alla settimana 18-24 gennaio:
REGIONE RT PUNTUALE
Abruzzo 0,81
Basilicata 0.91
Calabria 0.82
Campania 0.97
Emilia-Romagna 0.77
Friuli Venezia Giulia 0.68
Lazio 0.73
Liguria 0.87
Lombardia 0.84
Marche 0.88
Molise 1.51
Piemonte 0.82
PA Bolzano 0.8
Pa Trento 0.56
Puglia 0.9
Sardegna 0.81
Sicilia 0.98
Toscana 0.95
Umbria 0.96
Valle d’Aosta 0.82
Veneto 0.61.
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