REGGIO CALABRIA L’atmosfera che si respira in Piazza Castello, nella zona prossima agli Uffici della corte d’Appello reggina, è quella di un’inaugurazione a ranghi ridotti e nel rispetto delle regole dettate dal periodo in corso. I relatori, in collegamento sulla piattaforma Teams, si sono riuniti nell’aula della Corte d’assise d’Appello che prevedeva – in ossequio alle direttive dettate dal Consiglio Superiore della Magistratura – una capienza massima di 40 persone. Gli interlocutori hanno comunque potuto seguire la cerimonia in diretta streaming e in una saletta messa a disposizione della stampa.
Padrone di casa è il presidente Luciano Gerardis che spiega come «la pandemia, che ha condizionato la vita di tutti i giorni, non poteva non condizionare anche l’andamento del settore giustizia che ha comunque risposto al massimo di quello che gli era consentito».
Era stato anticipato che questa sarebbe stata un’inaugurazione molto sobria con rinuncia agli onori militari, agli addobbi floreali e persino alla toga rossa, che il codice dell’inaugurazione prevedere. «Lo facciamo per rispettare la coscienza della collettività e la coscienza nostra personale in un momento di lutto».
«Abbiamo voluto dare anche un segnale forte invitando i responsabili sanitari per esprimere vicinanza e solidarietà, quindi il forte incoraggiamento ad andare avanti».
La pandemia ha condizionato l’andamento della giurisdizione, ma ha evidenziato aspetti positivi. «Negli ultimi due anni si sono fatti ottimi passi in avanti nel terreno del contrasto alla ‘’ndrangheta che infanga il terreno della nostra Calabria. Sono state date risposte anche superiori rispetto a quanto potessimo prevedere, frutto dell’impegno dei colleghi, del personale di cancelleria che in questo momento risente moltissimo delle carenze di organico. Permane un arretrato significativo in ambito civile che ora si è creato anche in ambito penale nel momento in cui si sono dovuti celebrare i processi contro i detenuti. Sono convinto che il distretto di Reggio Calabria abbia risorse professionali e umane per dare risposte all’altezza del compito. Questa è una terra che meriterebbe risorse costanti in ogni ambito».
Oltre al presidente Gerardis, relatori odierni saranno Antonio D’Amato in rappresentanza del Csm; il ministero della giustizia sarà invece rappresentato da Liborio Fazzi, rappresentante dell’ispettorato generale, Fulvio Rizzo per la procura generale e Rosario Infantino per l’ordine degli avvocati. (f.d.)
x
x