Le “maglie nere” della Calabria nel Vecchio Continente. Per quanto la Regione abbia di recente accelerato (nel 2020 si è comunque superato il target di spesa), in tema di utilizzo dei fondi comunitari si resta eternamente fanalino di coda a livello nazionale. Il dato, praticamente storico, emerge (anche) dalla relazione annuale della Corte dei Conti – sezione di controllo per gli Affari comunitari e internazionali – resa pubblica alcuni giorni fa. Il report, relativo al 2019, analizza i dati messi a disposizione dalle istituzioni europee e ministeriali relativi all’andamento dell’attuazione delle programmazioni comunitarie 2007-2013 e 2014-2020, evidenziando i ritardi di gran parte delle regioni d’Italia, con la Calabria purtroppo al fondo della classifica.
PAGAMENTI SOTTO LA MEDIA NAZIONALE Con riferimento ai pagamenti – spiega la Corte dei Conti – in linea generale «al 31 ottobre 2020 tutti i Por presentano un certo incremento, anche se il livello di attuazione, sia per il Fesr (Fondi europeo di sviluppo regionale) che per il Fse (Fondo sociale europeo), rimane su una percentuale piuttosto modesta, intorno al 34%». In questo contesto, la Calabria, che complessivamente per il 2014-2020 ha una dotazione finanziaria di oltre 2,3 miliardi, è chiaramente sotto la media nazionale: secondo quanto emerge dalle tabelle prodotte dalla magistratura contabile, al 31 ottobre 2020 infatti la nostra regione presenta pagamenti per il Fse pari oltre 92 milioni, il 27,34% (solo la Sicilia fa peggio), e per il Fesr pagamenti pari a 592 milioni, il 29.07% (qui siamo ultimi). C’è un avanzamento rispetto alla rilevazione al 31 dicembre 2019 da parte della Corte dei Conti (Fse al 23,75 per cento e Fesr al 24,7%), ma francamente sembra una magra consolazione. Anche la spesa di fondi comunitari certificata testimonia l’andamento lento della Regione Calabria: 598 milioni sui complessivi 2,378 miliardi.
RECORD DI IRREGOLARITA’ Ma la Calabria colleziona anche un altro record negativo, quello del maggior numero di irregolarità nell’uso e nella spesa dei fondi comunitari. Con riferimento alla programmazione comunitaria 2007-2013 secondo la Corte dei Conti «la Regione Calabria con circa 5,2 milioni e la Regione Veneto con circa 2,9 milioni presentano l’esposizione più elevata, su di un disvalore totale a livello regionale pari a circa 10.2 milioni. Dal dettaglio delle singole poste – scrivono i giudici contabili – emerge che in Calabria l’appesantimento negativo del dato finanziario è collegato alla realizzazione della strada provinciale, che avrebbe collegato la Ss 106 per Cutro alla Ss 109 per contrada Lenza, non completata» Quanto al ciclo 2014-2020 si rileva – prosegue il report – che «il Por con gli importi più elevati è la Regione Calabria con una spesa irregolare di circa 7,1 milioni per il Fesr e di circa un milione per il Fse mentre l’importo irregolare “da recuperare” risulta di circa 4,8 milioni». Altri dati negativi dal monitoraggio della Corte dei Conti: sono 21 sui 25 totali per il Sud e 35 a livello nazionale i casi irregolari in Calabria con riguardo al Fesr, e 22 sui 25 delle regioni del Sud e 29 a livello nazionale i casi di irregolarità per il Fse. (c. a.)
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