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Abusi edilizi

Corigliano Rossano, anche l’ultimo «ecomostro» è caduto – VIDEO

Abbattuta la cinquantaduesima villetta costruita sul demanio in vent’anni. Opera di bonifica iniziata con Giuseppe Caputo e conclusa da Flavio Stasi: «Tutela del paesaggio, azioni di ripristino, ri…

Pubblicato il: 01/02/2021 – 12:37
di Luca Latella
Corigliano Rossano, anche l’ultimo «ecomostro» è caduto – VIDEO

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Ed anche l’ultima delle cinquantadue villette abusive è caduta giù. Questa mattina i mezzi meccanici hanno iniziato ad abbattere l’ultimo manufatto in contrada Zolfara, a Corigliano Rossano. Un’opera di bonifica iniziata negli anni 2000 dall’allora sindaco di Rossano, Giuseppe Caputo (ma concettualmente iniziata ancor prima, durante la sindacatura di Tonino Caracciolo) – che, coraggiosamente, si era attirato le ire di mezza città – oggi conclusa a distanza di vent’anni da Flavio Stasi.


In quegli anni proprio per l’importanza del segnale di legalità lanciato da Caputo e del numero imponente di villette da abbattere, in una città del sud Italia, anche di proprietà di amministratori, Rossano attirò l’attenzione dei media nazionali che seguirono per giorni “l’evento”. L’opera fu proseguita dai sindaci Filareto e Antoniotti, che ebbe i maggiori grattacapi dopo aver ripreso le demolizioni in contrda Zolfara e abbattuto una villa a Sant’Angelo, in zona centralissima.
«Tutela del paesaggio, azioni di ripristino, risanamento del territorio e lotta all’illegalità. Sono stati questi i motivi che ci hanno spinto a concludere velocemente questa azione di legalità» dice il sindaco di Corigliano Rossano. «Proseguirà l’abbattimento forzoso degli ecomostri abusivi. Dai resti fatiscenti e pericolosi di ciò rimaneva del lido ex Arca di Noè e Villa del Mare a Schiavonea, all’ultima villetta abusiva sul lungomare di Rossano a contrada Gammicella, proseguiremo una seconda fase della bonifica – conclude Stasi – tutta nuova che inizierà con noi in contrada Fossa».

«Questa operazione è un ulteriore traguardo verso il recupero del decoro della città – ha aggiunto l’assessore all’Assetto Urbano e Lavoro, Tatiana Novello – nell’ottica di riqualificazione della nostra costa e di rilancio del territorio. Continua, senza sosta, l’opera di ripristino e messa in sicurezza di aree con la loro restituzione nella disponibilità del Comune. La demolizione in contrada Zolfara è frutto di una intesa con il privato che, vista le condizioni dell’immobile, rinunciando ad azioni legali, ha convenuto con la volontaria demolizione e la restituzione dell’area all’ente. Stiamo procedendo, dunque, alla riqualificazione del territorio e ulteriori azioni sono state intraprese per il ripristino della legalità in contrada Fossa. Erano realtà di degrado che da anni gravavano sul nostro Comune e questa amministrazione sin dal suo insediamento si è immediatamente mobilitata per restituire alla collettività la bellezza delle nostre aree costiere».
L’abbattimento di questa ultima villetta chiude una pagina di storia – che affonda le sue radici negli anni ’60 e ’70 e si consolida negli anni ’80 – fatta di abusivismo, di decine di costruzioni edificate sostanzialmente sulla spiaggia che erano simbolo di illegalità, deturpavano il paesaggio a esclusivo beneficio di pochissimi, di fatto impedivano la fruizione della spiaggia pubblica e sono state una delle cause della devastazione della “macchia mediterranea”, tipica di questi territori. (l.latella@corrierecal.it)

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