Di Fabio Benincasa
SCALEA Va avanti l’inchiesta della Procura di Paola sulla presunta «loggia segreta» in grado di pilotare alcune gare d’appalto nell’Alto Tirreno calabrese e anche nel comune di Moliterno in Basilicata. L’indagine mira a far luce sull’esistenza di un presunto “cartello” formato da «due distinti gruppi» concorrenti che concordavano preventivamente le offerte da presentare per poi aggiudicarsi l’appalto. Dopo aver vinto la gara, «gli appartenenti si spartivano gli importi liquidati dalle stazioni appaltanti con un corrispettivo del 50% per ciascun gruppo».
INTERROGATORI Nel pomeriggio di lunedì, presso il Comando dei Carabinieri di Scalea, si sono svolti alcuni interrogatori degli indagati. L’architetto Franco Arcuri di Diamante, accompagnato dal legale di fiducia l’avvocato Francesco Liserre, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per Arcuri, accusato di associazione a delinquere, violazione della Legge Anselmi (Loggia segreta) e turbativa d’asta, tale strategia difensiva si è resa necessaria non potendo avere, allo stato, contezza dell’articolato e complesso compendio investigativo riferito alle provvisorie imputazioni contestate. Giuseppe Marsico e Maria Petrone, indagati e difesi dall’avvocato Liserre, saranno sentiti nei prossimi giorni. Ha scelto il silenzio anche Francesco Esposito, difeso dall’avvocato Luigi Crusco. Luigi Cristofaro che nelle carte dell’inchiesta viene ritenuto «promotore» della presunta loggia segreta e a cui viene contestata la violazione della Legge Anselmi ha deciso – tramite i legali Italo Guagliano e Massimiliano Rosti – di rispondere alle domande degli investigatori respingendo le accuse mosse dalla Procura e negando qualsiasi legame con la presunta “loggia massonica”.
Gli interrogatori continueranno anche nelle giornate di martedì e mercoledì, quando in caserma è atteso, tra gli altri, Donato Vincenzo Rosa (difeso dall’avvocato Gaetana Senise) «conoscente e legato ad Arcuri e Cristofaro» che avrebbe messo a disposizione – sempre secondo quanto rilevato dalla Procura – il suo «bar di Scalea» per ospitare gli incontri del gruppo. (redazione@corrierecal.it)
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