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Liceali (e non solo) a casa, «l’ordinanza di Spirlì ha creato confusione»

Il preside di uno dei poli liceali di Corigliano Rossano: «Ragazzi a casa per paura del contagio. Siamo stritolati dalle varie normative»

Pubblicato il: 01/02/2021 – 16:36
di Luca Latella
Liceali (e non solo) a casa, «l’ordinanza di Spirlì ha creato confusione»

CORIGLIANO ROSSANO “Ripartenza” a metà. O anche molto meno della metà. La zona gialla, le ordinanze, i ricorsi al Tar hanno solo in parte chiuso il triste capitolo della didattica a distanza. Oggi sarebbe dovuta essere segnata in rosso come data “storica”, in quanto giornata di ritorno fra i banchi di scuola, ma qualcosa è andato storto. Anzi, più di qualcosa.
Ai Licei Classico e Scientifico di Rossano – per esempio – seppur aperti al 50% come da Dpcm, in classe si sono presentati meno della metà. Alcune aule si sono anche riempite, altre sono rimaste completamente vuote. La scena si è ripetuta un po’ in tutti gli istituti scolastici di Corigliano Rossano, soprattutto nelle scuole elementari e alle medie. La paura dei genitori che i figli possano infettarsi, nonostante i protocolli, è ancora altissima e moltissime famiglie hanno preferito non mandarli a scuola.
«Molti studenti hanno reputato giusto non tornare fra i banchi – racconta al Corriere della Calabria il dirigente scolastico del polo liceale rossanese, Antonio Franco Pistoia – adducendo come giustificazione il timore dei contagi, ma soprattutto interpretando l’ordinanza emanata dal presidente facente funzioni della Regione che ha ritenuto di poter far richiedere la didattica a distanza, come se fosse un vincolo, anche se non è così. Sono state molte le assenze, è vero, non è la presenza che mi sarei aspettato e prevista per via del fatto che molti genitori hanno ritenuto tenere a casa i figli, legittimati dalla richiesta indiscriminata letta fra le righe dell’ordinanza di Spirlì. Secondo molti, peraltro, noi nella sola domenica avremmo dovuto avere la capacità di ricalibrare la didattica».
Pistoia, intanto, si atterrà al piano di rientro e rimarrà in attesa dei chiarimenti da parte degli organismi superiori «per capire fino a che punto possiamo andare avanti con le richieste delle famiglie, ma abbiamo comunque il dovere di rispettare il Dpcm e le linee guida del Ministero dell’Istruzione più che quelle del presidente della Regione. Stretti fra le normative stiamo provando a cavarcela nel migliore dei modi».
Ieri, infine, il personale dei licei si è sottoposto a tampone «e nei prossimi giorni organizzeremo lo screening per gli studenti. Noi – conclude Pistoia – proseguiremo nel nostro lavoro per garantire l’apprendimento».
Insomma fra i favorevoli e i contrari alla riapertura delle scuole, questo sembra essere il risultato: classi semivuote e didattica che comunque ne risente, forse ancora annebbiata dalle scarsa prospettiva che offre la curva pandemica in città. A ieri sera erano 571 i casi positivi al Sars-Cov-2 e attivi a Corigliano Rossano. Questo non impedisce ai ragazzi di “assembrarsi” comunque, tutti i giorni, nelle piazze, nei ritrovi, nonostante tutto, ma di non andare a scuola. (l.latella@corrierecal.it)

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