CATANZARO Chiuse le indagini per 160 soggetti coinvolti nell’inchiesta “Imponimento” coordinata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, e che nel luglio del 2020 aveva visto l’arresto di 75 persone accusate, a vario titolo, di gravi delitti, fra i quali, associazione mafiosa, associazione dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, riciclaggio, fittizia intestazione di beni, corruzione ed altri reati, tutti aggravati dalle modalità mafiose. Tra gli indagati ci sono anche l’ex assessore regionale al Turismo Francescantonio Stillitani e suo fratello Emanule, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa per avere agevolato gli interessi della cosca Anello-Fruci di Filadelfia. La chiusura indagini è stata vergata dal procuratore Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Capomolla e dai sostituti Chiara Bonfadini e Antonio De Bernardo. L’operazione Imponimento, del 21 luglio scorso, è stata eseguita tra Calabria e Svizzera. A capo dell’organizzazione ci sono i fratelli Rocco e Tommaso Anello e i fratelli Giuseppe e Vincenzino Fruci di Acconia di Curinga. Oltre a Domenico Bonavota e l’avvocato ed imprenditore Vincenzo Renda di Vibo, Domenico Ciconte e Francesco Caridà.
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