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Longobardi, inchiesta sulle comunali del 2019. «Se ti candidi perdi il posto» – NOMI

Conferenza stampa del procuratore di Paola, Bruni. Gli indagati avrebbero minacciato una donna. «Consenso elettorale condizionato»

Pubblicato il: 03/02/2021 – 12:16
di Fabio Benincasa
Longobardi, inchiesta sulle comunali del 2019. «Se ti candidi perdi il posto» – NOMI

LONGOBARDI Corruzione, tentata estorsione, falso e abuso d’ufficio. Sono questi i reati contestati dalla Procura di Paola guidata da Pierpaolo Bruni a sette persone indagate per fatti avvenuti in occasione delle elezioni comunali dell’anno 2019 a Longobardi, comune in provincia Cosenza. Coinvolti un ex consigliere comunale, un consigliere attualmente in carica, un funzionario e un imprenditore. Due persone sono finite in carcere, due ai domiciliari, per due soggetti è stato disposto l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria mentre l’ultimo indagato è stato sospeso dal servizio. «L’operazione odierna parte dalla denuncia di un consigliere comunale – spiega il Procuratore di Paola Pierpaolo Bruni – riguarda vicende del comune di Longobardi con riferimento alle elezioni del 2019». «Se c’è un momento di collaborazione da parte dei cittadini – aggiunge – la Procura si muove e l’indagine viene approfondita con il massimo impegno profuso per dare delle risposte concrete».

Ricatto occupazionale

«Si tratta di un piccolo comune ma il paradigma delle condotte rilevate durante un anno di indagini è particolarmente grave». In un episodio – sottolinea il procuratore – alcuni indagati avrebbero «minacciato una donna, a cui è stata prospettato il mancato rinnovo del contratto di lavoro qualora avesse deciso di sostenere una lista concorrente a quella appoggiata dagli indagati». «Sicuramente – continua – c’è un problema legato alla libertà di manifestazione del voto, se viene condizionato attraverso delle condotte di favore o atti provvedimentali inquina la scelta dell’elettore e condiziona l’azione politico-amministrativa dello stesso candidato». L’elettore, dunque, non sceglie liberamente il politico a cui concedere fiducia ma più semplicemente chi è disposto a rendergli dei favori.

Gli indagati

A Mario Veltri e Andrea Amendola è stata applicata la custodia cautelare in carcere. Donatella Attanasio (ex consigliere comunale) ed Elena Miceli (consigliere comunale di maggioranza) sono finite ai domiciliari. Nicola Aloe e Maria Angela Aloe sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Infine, Salvatore Carnevale è stato sospeso dal servizio per 7 mesi.  «L’ex consigliere comunale coinvolto, all’epoca dei fatti faceva parte della minoranza e poi ha scelto di non candidarsi alle elezioni comunali del 2019. La consigliera indagata, invece, fa parte dell’attuale maggioranza presente in Consiglio comunale». L’indagine è cristallizzata, ma ovviamente sono state disposte perquisizioni e sequestri e sarà necessario attendere l’esame da parte di chi indaga di atti e documenti per ipotizzare eventuali nuovi sviluppi. (redazione@corrierecal.it)

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