LONGOBARDI Corruzione, tentata estorsione, falso e abuso d’ufficio. Sono questi i reati contestati dalla Procura di Paola guidata da Pierpaolo Bruni a sette persone indagate per fatti avvenuti in occasione delle elezioni comunali dell’anno 2019 a Longobardi, comune in provincia Cosenza. Coinvolti un ex consigliere comunale, un consigliere attualmente in carica, un funzionario e un imprenditore. Due persone sono finite in carcere, due ai domiciliari, per due soggetti è stato disposto l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria mentre l’ultimo indagato è stato sospeso dal servizio. «L’operazione odierna parte dalla denuncia di un consigliere comunale – spiega il Procuratore di Paola Pierpaolo Bruni – riguarda vicende del comune di Longobardi con riferimento alle elezioni del 2019». «Se c’è un momento di collaborazione da parte dei cittadini – aggiunge – la Procura si muove e l’indagine viene approfondita con il massimo impegno profuso per dare delle risposte concrete».
«Si tratta di un piccolo comune ma il paradigma delle condotte rilevate durante un anno di indagini è particolarmente grave». In un episodio – sottolinea il procuratore – alcuni indagati avrebbero «minacciato una donna, a cui è stata prospettato il mancato rinnovo del contratto di lavoro qualora avesse deciso di sostenere una lista concorrente a quella appoggiata dagli indagati». «Sicuramente – continua – c’è un problema legato alla libertà di manifestazione del voto, se viene condizionato attraverso delle condotte di favore o atti provvedimentali inquina la scelta dell’elettore e condiziona l’azione politico-amministrativa dello stesso candidato». L’elettore, dunque, non sceglie liberamente il politico a cui concedere fiducia ma più semplicemente chi è disposto a rendergli dei favori.
A Mario Veltri e Andrea Amendola è stata applicata la custodia cautelare in carcere. Donatella Attanasio (ex consigliere comunale) ed Elena Miceli (consigliere comunale di maggioranza) sono finite ai domiciliari. Nicola Aloe e Maria Angela Aloe sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Infine, Salvatore Carnevale è stato sospeso dal servizio per 7 mesi. «L’ex consigliere comunale coinvolto, all’epoca dei fatti faceva parte della minoranza e poi ha scelto di non candidarsi alle elezioni comunali del 2019. La consigliera indagata, invece, fa parte dell’attuale maggioranza presente in Consiglio comunale». L’indagine è cristallizzata, ma ovviamente sono state disposte perquisizioni e sequestri e sarà necessario attendere l’esame da parte di chi indaga di atti e documenti per ipotizzare eventuali nuovi sviluppi. (redazione@corrierecal.it)
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