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Catanzaro, il centrodestra diserta il Consiglio: arriva la resa dei conti

Seduta rinviata all’esito della verifica di maggioranza, in programma lunedì. La minoranza attacca: dimettetevi

Pubblicato il: 04/02/2021 – 13:05
Catanzaro, il centrodestra diserta il Consiglio: arriva la resa dei conti

CATANZARO Finisce secondo le previsioni della vigilia: manca il numero legale e il Consiglio comunale  di Catanzaro si aggiorna a tempi migliori, quelli che dovrebbero scaturire dalla verifica di maggioranza. Il centrodestra che governa il Comune di Catanzaro con il sindaco Sergio Abramo diserta i lavori consiliari certificando di fatto la sua spaccatura in almeno tre tronconi: il gruppo Abramo-Catanzaro da Vivere di Piero Aiello e Baldo Esposito, il gruppo Forza Italia di Mimmo Tallini e Udc, e infine il gruppo che fa riferimento al consigliere regionale della Lega, Filippo Mancuso. A rendere plastica la frattura nelle scorse settimane la mancata nomina del presidente del collegio dei revisori dei conti, che però è solo la punta di un iceberg molto più grande, perché a sottoporre a stress la maggioranza ci sono vecchie e nuove ruggini e le rivendicazioni di alcune forze politiche, come l’Udc, che chiedono un riequilibrio degli assetti: a pesare molto le tossine  sprigionate dall’imminenza delle elezioni regionali ma anche delle prossime Comunali, quelle del post-Abramo, forse non tanto lontane come sembrerebbe. E così, niente Consiglio comunale oggi, giusto qualche spicciolata di presenza prima di lasciare ingloriosamente i lavori, che prevedevano tra l’altro il riconoscimento della cittadinanza benemerita  Cesare Mulè, raffinato uomo di cultura e sindaco della città agli inizi degli anni ’80, recentemente scomparso. La pratica non arriva nemmeno al voto: una pagina mortificante, francamente, ma è il segno dei tempi. È il segno che scatena all’amarezza della minoranza, che in una conferenza stampa convocata “ad horas” al termine del Consiglio “lampo” sollecita le dimissioni del sindaco e della sua maggioranza: a parlare Sergio Costanzo e Cristina Rotundo di “Fare”, Nunzio Belcaro Vincenzo De Sarro di “Cambiavento” e Maurizio Mottola di Amato di “S&D”, che rimarcano l’immobilismo dell’amministrazione Abramo, «la guerra fratricida nel centrodestra non per i progetti per Catanzaro ma solo per le poltrone» e «il vergognoso atteggiamento nei confronti della memoria di un personaggio come Mulè che meritava ben altra considerazione». A “salvarsi” dalle accuse dell’opposizione solo i consiglieri di maggiorana che almeno si sono presentati alla “chiama”, dal presidente dell’aula Marco Polimeni a Fabio Talarico, Rosario Lostumbo, Rosario Mancuso, Luigi Levato e Antonio Angotti. Significativo il fatto che questi abbiano “infranto” la consegna della assenza di massa dall’aula, consentendo di fatto l’apertura dei lavori del Consiglio, sia pure limitati a pochi minuti.  Il resto del centrodestra era chiuso nelle stanze attigue a quella del Consiglio per preparare la verifica di lunedì: l’ora della resa dei conti di una maggioranza sul filo del rasoio. E – nessuno lo dice apertamente ma il timore c’è – con lo spettro dell’arrivo di una commissione d’accesso antimafia dopo che la Prefettura ha acquisito gli atti delle recenti inchieste “Farmabusiness” e “Basso profilo” della Dda di Catanzaro. (a. c.)

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