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Asp di Cosenza: i bilanci farlocchi, ufficiali ed ufficiosi

Dal 2015 al 2017, le indagini hanno disvelato la disastrosa situazione contabile di una delle più importanti aziende sanitaria italiane

Pubblicato il: 05/02/2021 – 19:25
di Fabio Benincasa
Asp di Cosenza: i bilanci farlocchi, ufficiali ed ufficiosi

COSENZA C’è grande fermento tra i vertici dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza quando si avvicina il momento della presentazione del bilancio annuale. Nel proseguo dell’attività investigativa, condotta dalla Procura di Cosenza guidata da Mario Spagnulo, vengono tenute sotto controllo le utenze di alcuni indagati, in particolare Raffaele Mauro, Luigi Bruno, Francesco Giudiceandrea. Siamo agli inizi del 2019 quanto a partire dal 14 gennaio il mandato di Mauro è scaduto e di conseguenza Bruno e Giudiceandrea non rivestono più nessun ruolo. Mauro, per effetto di una delibera regionale, resterà tuttavia in carica per ulteriori 30 giorni. E quasi come se fosse scontato, anche Bruno e Giudiceandrea «seppur senza carica ufficiale continueranno ad occuparsi della gestione aziendale con un ruolo di primo piano svolto in relazione alla raccolta di dati per approvare il bilancio 2018 dell’Asp di Cosenza». L’ex presidente del collegio sindacale dell’Asp di Cosenza, Sergio Tempo, fornirà alla stampa alcune dichiarazioni in merito alle modalità di tenuta della contabilità aziendale, facendo cenno all’esposizione debitoria e ad una serie di criticità relative al bilancio. Affermazioni che preoccuperanno Mauro e Bruno, intercettati l’11 gennaio 2019. I due conversano e secondo la Procura «sono pienamente consapevoli della rappresentazione infedele di alcuni dati dei bilanci e tenteranno di porre rimedio alle criticità».

I conti non tornano

Le indagini eseguite dal Nucleo di Polizia-Economico-Finanziaria di Cosenza hanno disvelato la disastrosa situazione economica in cui versa una delle più importanti aziende sanitaria italiane. Tra gli artifizi posti in essere per raggiungere gli scopi, è emerso, il «doloso occultamento di una preponderante quota del contenzioso legale sorto negli anni dal 2015 al 2017 e, conseguentemente, l’insufficiente imputazione degli accantonamenti annuali al correlato Fondo Rischi e Oneri, risultato del tutto inadeguato rispetto alla sua naturale funzione, ovvero la copertura prudenziale dei possibili rischi di futura soccombenza in giudizio. Sono emersi, inoltre, molteplici e convergenti riscontri sull’esistenza di 287 milioni di euro di prenotazioni presso terzi (ovvero presso il tesoriere), quindi ulteriori somme assegnabili alle controparti dell’Azienda per effetto della soccombenza in giudizio, di cui 102 milioni già vincolati (e quindi non più nella disponibilità dell’Azienda) presso la Banca d’Italia per effetto dell’avvenuta assegnazione giudiziale. A completare il quadro disastroso dei conti, anche il marcato disallineamento tra il saldo di cassa effettivo e quello risultante a bilancio, motivato dal mancato regolarizzo di oltre 54 milioni di euro di “sospesi di cassa”. Ed infine, la mancata contabilizzazione degli incassi dei crediti vantati e la mancata svalutazione e stralcio di quelli da ritenersi inesigibili. Nonostante tutte le gravi e reiterate irregolarità gestionali e contabili ed i pareri contrari espressi dal collegio sindacale, i bilanci dell’Asp di Cosenza del triennio 2015-2017 sono stati comunque approvati dagli organi di controllo istruttorio.

Il bilancio 2015

«Il bilancio adottato dalle aziende sanitarie deve essere trasmesso entro quindici giorni dalla sua adozione al dipartimento tutela della Salute della Regione che provvede ad effettuare i necessari controlli ed eventualmente sollevare obiezioni». Per quanto concerne il bilancio del 2015 «viene approvato nonostante il parere negativo del collegio sindacale». Secondo i revisori, infatti, «molti dei crediti esposti in bilancio risalgono al 2012 e anche agli anni precedenti, per un importo di 80 milioni di euro. Con riferimento a tali crediti non è stato specificato se si è proceduto ad atti interruttivi della prescrizione e non sono state indicate le ragioni del loro mantenimento». In poche parole, «la scelta di non cancellare i crediti – secondo la Procura – è legata alla volontà di evitare un più consistente risultato economico negativo». La Regione a fronte delle comunicazioni del collegio sindacale, aveva sollecitato l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza a dare risposte senza però ricevere nessun feedback. Secondo gli investigatori «le condotte di falsificazione del bilancio non sono solo frutto di scelte consapevoli ma anche mirate a non incrementare le perdite». Sulla vicenda, gli uomini della Finanza vogliono vederci chiaro e per questo «il 27 febbraio 2020 acquisiscono gli elenchi degli importi dei sospesi di cassa generati a seguito di pagamenti effettuati dal Tesoriere per assegnazioni giudiziarie nei confronti dell’Asp di Cosenza per gli anni 2007-2017». Nel 2015, dai riscontri effettuati, risultano pagamenti non contabilizzati per oltre 11 milioni di euro.

Il bilancio 2016

Anche in questo caso, il bilancio viene redatto e presentato senza l’ok del collegio sindacale. I revisori ancora una volta rimarcano tutta una serie di cifre mancanti o non congruenti con la reale situazione contabile dell’Asp. Da quanto emerge dall’analisi dei conti «per il 2016 si prevede alla voce riguardante gli accantonamenti per rischi nel conto economico una quota di poco superiore ai 9 milioni di euro, a fronte di un fondo rischi quantificato in oltre 24 milioni». Nei documenti, inoltre, «il valore economico del contenzioso pendente viene determinato in 262 milioni e 878mila euro, una cifra ben superiore a quella indicata dall’avvocato Lauricella ai revisori e pari a circa 63 milioni». Gli agenti della Guardia di Finanza scoprono inoltre l’esistenza di due faldoni di documenti relativi ai bilanci, uno «ufficioso» e l’altro «ufficiale». Nel primo «erano riportate cause non indicate nel secondo oppure classificate come di valore indeterminato». Anche in questo caso, rileva la Procura, «il Dipartimento tutela della Salute restava inerte e non svolgeva alcuna istruttoria».

Il bilancio 2017

Alle bocciature del collegio sindacale, gli uomini dell’Asp ormai avevano fatto l’abitudine. Anche per il bilancio 2017 era pervenuto parere negativo ma ovviamente questo non ha impedito di trasmettere conti in disordine. Secondo quanto analizzato dalle fiamme gialle, se si considera solo la voce del contenzioso sorto nel 2017, «si apprezza una differenza di valore di oltre 55 milioni di euro. Il prospetto “ufficiale” contiene un importo di oltre 24 milioni, mentre in quello “ufficioso” la stessa voce è quantificata in una cifra di poco superiore agli 80 milioni di euro». (redazione@corrierecal.it)

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