CATANZARO «L’autorità giudiziaria ha già accertato in via definitiva che le indagini #Poseidone e #WhyNot mi furono illecitamente sottratte. In quelle indagini erano coinvolti per reati gravissimi, tra gli altri, #Adamo, #Galati, #Pittelli, #Cesa. Eravamo arrivati al cuore del sistema criminale». Così Luigi de Magistris sindaco di Napoli nonché candidato alla presidenza della Regione Calabria, in un post sulla sua pagina facebook che aggiunge: «ed è per questo che ci hanno fermati». «Oggi il Dr. #Palamara, all’epoca Presidente dell’associazione nazionale magistrati – scrive ancora de Magistris – ricostruisce le ragioni perché fui fermato e cacciato dalla Calabria. Di fatto una confessione».
«Ritengo si trattò di un vero e proprio golpe istituzionale – sottolinea il sindaco di Napoli – consumato con abuso della legalità formale, in violazione della Costituzione, che vide come protagonisti il Procuratore Generale, il Procuratore della Repubblica, il Ministro della Giustizia, il #CSM ed il Presidente della Repubblica. L’associazione nazionale magistrati diede la copertura di tutte le correnti».
«Il tempo è stato galantuomo – sostiene ancora de Magistris – ma non è finita. Continuo a dovermi difendere perché vogliono ancora colpirmi. Ma non smetterò mai di lottare per la giustizia e la verità, per amore anche della Calabria e dei calabresi. Ascoltate la profezia dell’allora Presidente della Regione Calabria, già Procuratore Generale, Chiaravalloti. Voi continuate a darmi la caccia, ma non mi avrete mai. Perché sono un uomo libero, non ho prezzo e sono incorruttibile». «La storia – conclude – vi ha già condannato. E noi daremo voce e potere alla maggioranza dei calabresi, onesti e perbene che non meritano di essere oltraggiati da chi ha abusato del potere per interessi personali».
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