COSENZA Un risultato scontato: Franco Iacucci è stato riconfermato presidente della Provincia di Cosenza. Urne chiuse alle 20 di domenica, 870 i votanti (48,23%) su 1804 amministratori locali aventi diritto ed espressione dei 150 comuni della provincia bruzi. Per il presidente una riconferma scontata visto che gli avversari hanno deciso di non presentare nessun candidato abbandonando la contesa ben prima del termine ultimo per la presentazione delle firme. Il centrodestra ha deciso di non schierare Rosaria Succurro, sindaco di San Giovanni in Fiore ed anche l’altro papabile candidato Flavio Stasi, sindaco di Corigliano Rossano, ha gettato la spugna.
Iacucci è stato eletto con il 91,83% delle preferenze. Le schede bianche hanno rappresentato il 7,13% del totale e quelle nulle l’1,04%.
Alle ore 16 l’affluenza ai seggi era stata del 30,76 per cento (555 elettori); alle ore 12 del 23,06 per cento (416 elettori). Questi, invece, i numeri relativi all’affluenza a chiusura seggi: Seggio elettorale principale (83 elettori iscritti): votanti 59 – 71,08%; Sottosezione numero 1 (335 elettori iscritti): votanti 145 – 43,28%; Sottosezione numero 2 (341 elettori iscritti): votanti 142 – 41,64%; Sottosezione numero 3 (330 elettori iscritti): votanti 146 – 44,24%; Sottosezione numero 4 (170 elettori iscritti): votanti 105 – 61,76%; Sottosezione numero 5 (221 elettori iscritti): votanti 122 – 55,20%; Sottosezione numero 6 (129 elettori iscritti): votanti 66 – 51,16%; Sottosezione numero 7 (195 elettori iscritti): votanti 85 – 43,59%.
Intervistato dal Corriere della Calabria, Iacucci si mostra soddisfatto dell’organizzazione delle operazioni di voto: «Abbiamo fatto il nostro lavoro, operato in sicurezza ed è stato riconosciuto dal Prefetto, dall’Asp e dalle forze di polizia. Il piano da noi redatto e volto a garantire elezioni sicure è stato un successo».
Sul risultato politico, Iacucci si sofferma sulla sua candidatura (l’unica) sostenuta dall’appoggio di «750 amministratori, quasi la metà degli aventi diritto. Avrei preferito – continua – che i potenziali avversari avessero lavorato alle loro candidature, ma hanno perso tempo schivando il tema politico ed appellandosi all’emergenza pandemica. Ora dobbiamo pensare al futuro e sono fiducioso sul ruolo da protagonista che le provincie avranno nei prossimi anni». «Dopo un lungo periodo di mortificazioni, il Governo sembra aver finalmente compreso l’importante compito svolto dagli enti intermedi». «Un esempio su tutti – aggiunge Iacucci – il nostro prezioso contributo alla stesura del testo unico degli enti locali».
Le settimane precedenti al voto sono state particolarmente roventi e animate da polemiche e ricorsi al Tar che tuttavia non hanno impedito il regolare svolgimento della competizione elettorale. Ora al presidente Iacucci spetta il compito di indicare la data delle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale in scadenza il 5 marzo. «Noi abbiamo sessanta giorni di tempo per convocare le elezioni. In merito al ritorno alle urne in primavera è in atto una discussione più ampia. Da Roma – aggiunge – arrivano segnali di un rinvio, ma il dibattito è aperto e i tempi non saranno brevi. Attenderemo notizie in merito – chiosa Iacucci – e poi decideremo in serenità la data del voto».
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