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Medicina a Cosenza, Abramo “smonta” la polemica: «Sterile e immotivata»

Il sindaco di Catanzaro commenta l’attivazione del corso all’Unical: «Intesa tra rettori, non c’è alcuna doppia facoltà né spoliazione del capoluogo»

Pubblicato il: 08/02/2021 – 14:10
Medicina a Cosenza, Abramo “smonta” la polemica: «Sterile e immotivata»

CATANZARO «Polemica sterile» e «allarmismo immotivato». Così il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, commenta l’attivazione di un corso di medicina all’Università di Cosenza, stemperando di fatto le contestazioni di quanti – tra esponenti politici, anche di centrodestra, e associazioni cittadine – paventano l’istituzione di una facoltà di Medicina anche all’Unical. «La questione – ha detto Abramo parlando con alcuni giornalisti a margine di un’iniziativa a Lido – è molto semplice. C’è stato un accordo tra i rettori. Stiamo parlando di una corso per i primi tre anni a Cosenza, gli ultimi due bisogna completarli a Catanzaro. Poi, L’università di Cosenza ha messo solo gli informatici come docenti, i docenti per la parte di medicina sono dell’Università di Catanzaro. Se il rettore di Catanzaro non avesse chiuso questa convenzione con Cosenza, Cosenza avrebbe potuto concludere l’accordo con altri atenei come Roma o Napoli, invece il rettore di Catanzaro ha voluto che fosse la Magna Graecia a gestire questo corso e non un’università fuori dalla Calabria». Per Abramo dunque si tratta di un «allarmismo immotivato, perché poi bisogna ricordare che quando si parla di Medicina a Cosenza è necessario avere un ospedale accreditato e prima di costruite un ospedale ci vogliono 10 anni. E soprattutto in questa fase di spending review lo Stato non può prevedere due ospedali universitari nella stessa regione: insomma, è una polemica sterile, anche perché Medicina è a numero chiuso, oltre 200 iscritti non può avere. Poi, questo corso non è strettamente medicina, è medicina legata anche all’informatica. Non c’è alcuna spoliazione della città, è lo stesso Stato a escluderla perché è impossibile matematicamente avere due facoltà di medicina in Calabria. Bisogna guardare bene le carte, molte volte: all’inizio anch’io mi ero opposto, quando poi il rettore mi ha detto che Cosenza avrebbero potuto chiudere l’accordo con altre Università sarebbe stato un peccato non coinvolgere l’Università di Catanzaro».

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