TROPEA «Ho dovuto prendere respiro prima di trovare la forza di condividere con la mia Comunità offesa e violata, la mia amarezza, il mio disorientamento, la profonda delusione. Dopo tanto lavoro portato avanti con passione, dopo tanto sacrificio capace di raggiungere risultati luminosi al punto da cancellare ogni ombra, oggi mi sento devastato da un accadimento atroce che mi sconvolge lasciandomi basito». A dirlo è il sindaco di Tropea Nino Macrì dopo l’inchiesta di Procura e Guardia di finanza sul cimitero che ha portato all’arresto del dipendente comunale Francesco Trecate, zio dell’attuale assessore agli Affari Generali, del figlio Salvatore e di Roberto Contartese.
Il primo cittadino afferma di «sentirsi ingannato. Mi sento profondamente colpevole per non aver colto alcun segnale che mi portasse sulle tracce delle orribili dinamiche che si consumavano tra di noi, evidentemente avvertiti da molti se è stato possibile parlare di “segreto di pulcinella”». Macrì, che ha infatti premiato lo scorso settembre Francesco Trecate con una benemerenza per il suo lavoro, ha affermato di non voler «scaricare su altri responsabilità e leggerezze di cui mi carico in toto, né le giustifico col lavoro assorbente macinato per due anni senza un giorno di riposo».
«Il nostro cimitero – afferma Macrì – è stato profanato orribilmente ed io nel dolore e nella preghiera avvio il cammino di riscatto che tutti desideriamo dal profondo del cuore lacerato dall’offesa ai nostri amati defunti, a tutti». Ferma la condanna di Macrì «verso i gesti scellerati e fortissima la mia fiducia nella giustizia da cui tutti attendiamo chiarezza massima e completa». Macrì ventila anche decisioni che potranno riguardare il suo esecutivo visto che dello stesso fa parte l’assessore Greta Trecate: «Non so quale saranno le mie decisioni prossime – spiega – ora ho bisogno di confrontarmi con tutti quelli a cui mi legano impegni istituzionali, affinità elettive e affetti profondi e sinceri. La nostra Comunità non meritava questo, tante speranze, tanti sogni, tanti sacrifici messi a repentaglio, il colpo subito è fortissimo, per proseguire ci vuole coraggio, ci vuole il coraggio di tutti, solo se questo coraggio emergerà potremo continuare la nostra avventura».
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