LAMEZIA TERME In pochi giorni è cambiato totalmente lo scenario politico italiano, e non solo. Nel nostro Paese, dopo la caduta del “Conte-bis”, si discutono nomine, nuovi ministeri e si registrano “transizioni” politiche repentine. Tutto questo mentre il governo Draghi è ancora all’orizzonte e si concretizzerà solo tra qualche giorno. Ma intanto c’è il dialogo, fondamentale, anche con le forze sociali e i sindacati. «Questi mutamenti per così dire “geopolitici” riscriveranno certamente la storia ma bisogna stare attenti alle ricadute sulla democrazia». A dirlo è proprio il segretario regionale della Cgil calabrese, Angelo Sposato, ospite di “20.20”, il talk de L’altro Corriere Tv, condotto da Danilo Monteleone e Ugo Floro, andato in onda ieri sera. «Non siamo sorpresi – precisa Sposato – anche perché noi siamo rimasti fuori dai temi politici e focalizzati sempre nelle questioni di merito che ci ha consentito di stare in tutti i governi, anche quelli peggiori. E anche oggi abbiamo apprezzato il premier incaricato perché su molti temi ci ha ascoltato, dal piano vaccinale alla proroga sul rinvio dei licenziamenti e degli ammortizzatori sociali ma vorremmo intervenire anche sugli investimenti previsti dal Recovery plan. In questa fase di crescita, dunque, vorremmo avere una fase attiva».
«Se parliamo del Sud, l’ultima manovra, ha dato contribuzioni e possibilità alle imprese di avere agevolazioni fiscali e detassazioni contributive – precisa Sposato – ma è arrivato il momento di capire, però, quali imprese siano ancora sostenibili. Molte di loro non ce la fanno e scaricano tutto sul costo del lavoro». La crisi pandemica ha probabilmente aumentato lo scollamento del Sud e dalla Calabria rispetto al resto del Paese e il ruolo dei sindcati è quanto mai decisivo. Ne è convinto anche Sposato: «In Calabria hanno fatto domanda di cassa integrazione 100mila imprese per 300mila lavoratori. In Calabria registriamo un calo demografico progressivo, con un saldo negativo di 20mila persone nell’ulitmo anno. Il tema delle riforme in Calabria deve diventare un’ossessione per chi vuole fare politica. Lo dico da anni, strutturalmente siamo vecchi. Abbiamo 400 Comuni, altrettanti sindaci, Consigli comunali ma abbiamo bisogno di riforme coraggiose anche se toccare sindaci e comuni è devastante per qualunque politico ma bisogna parlare con onestà e rivedere il nostro sistema sociale, istituzionale e sanitari». «La pandemia – ha commentato ancora Sposato – ha prodotto tante storture legate alle assunzioni emergenziali ma bisogna ristabilire i concorsi pubblici e lo scorrimento delle graduatorie e assumere nella sanità. Abbiamo avuto poi questa coda del commissariamento che ulteriormente indebolito la credibilità del sistema sanitario calabrese». «La giunta regionale – precisa ancora il segretario regionale della Cgil – però non ha avviato alcun confronto con le parti sociali e non ne ha neanche discusso in Consiglio regionale. Hanno fatto una serie di interventi a pioggia ma senza criteri di visione, erogando milioni di euro in diversi settori ma senza parlarne con nessuno. E la cosa più grave è che oltre al sindacato non ne parla nessuno, a cominciare dall’opposizione. Hanno rimodulato 500milioni di euro del Por senza discuterne non nessuno. Ma è possibile che nessuno ne chieda conto?».
Altro tema affrontato nel corso del talk è il dialogo tra sindacati e i vertici regionali. A cominciare dalla figura del presidente facente funzioni, Nino Spirlì. «Fossi in Irto e de Magistris – commenta Sposato – metterei sul comodino una foto di Spirlì per capire perché dovrebbero mettersi insieme e dialogare. Per fortuna non l’ho mai incontrato ma non per qualche motivo in particolare. Con l’assessore all’Ambiente, quello al Lavoro e l’assessore all’Agricoltura invece ci siamo incontrati spesso e abbiamo affrontato insieme diverse questioni ma quella che manca è una visione della Calabria».
«Ci saremmo aspettati una maggiore unità tra le forze – spiega Sposato – che in quel momento sostenevano il governo per cercare di avere in Calabria una forza di unità che richiamasse quei valori. Avevamo fatto un appello ai partiti di maggioranza ma allo stesso movimento di Tansi per cercare di avviare un dialogo su programmi, lavoro, sviluppo e sanità. Siamo arrivati troppo lunghi purtroppo e nel frattempo è arrivata la “sorpresa” de Magistris. Abbiamo pensato che potrebbe essere utile che i candidati come Irto e de Magistris possano far valere gli interessi della Calabria e non quelli dei partiti. Dobbiamo però capire la logica e l’interesse prevalente: la sopravvivenza di qualche consigliere regionale o quelli della Calabria e dei calabresi, offrendo una opposizione solida e credibile alle destre». Intanto, anticipa Sposato, nei prossimi giorni ci saranno una serie di incontri “informali” tra la Cgil e i due candidati, de Magistris e lo stesso Irto, anche se l’auspicio «è che entrambi si confrontino prima o poi per il bene del centrosinistra e del futuro della Calabria».
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