REGGIO CALABRIA I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Capo Giovanni Bombardieri, hanno dato esecuzione alla confisca di un ingente patrimonio, costituto da 13 società di capitali e relativo patrimonio aziendale, quote societarie relative ad una società di capitali, 11 beni immobili (terreni e fabbricati, tra cui una villa di pregio), 1 autoveicolo, 12 orologi di noti marchi e svariate disponibilità finanziarie (rapporti bancari e assicurativi) per un valore complessivo di oltre 212 milioni di euro, nei confronti dell’imprenditore Domenico Gallo, considerato contiguo alle cosche Piromalli e Zagari-Fazzalari, operanti nel mandamento tirrenico della ‘ndrangheta reggina. Gallo, definito da un collaboratore di giustizia «miliardario del bitume», è riuscito a creare rapporti con esponenti della ‘ndrangheta, uomini della Pubblica Amministrazione e faccendieri che gli ha consentito di accaparrarsi l’esecuzione di grandi opere pubbliche, confermando quanto evidenziato da informative di Polizia sul suo conto, sin dal lontano 1985, quando veniva indicato come «emergente elemento di spicco della nuova alleanza tra imprenditoria mafiosa e mondo politico-amministrativo a livello locale e nazionale».
La figura di Gallo è emersa dalle indagini esperite nell’ambito di numerose operazioni e, nello specifico, “Cumbertazione”, “Martingala” e “Waterfront”, condotte dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata di Reggio Calabria e dallo Scico con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. Significativa è la sproporzione tra il profilo reddituale e quello patrimoniale del nucleo familiare del soggetto e, soprattutto, l’utilizzo da parte di Gallo di una serie di società direttamente o indirettamente a questi riconducibili o, comunque, nella sua disponibilità, attraverso le quali ha illecitamente operato in diversi contesti territoriali sia provinciali, sia nazionali. Il coinvolgimento dell’imprenditore in contesti di criminalità organizzata per la commissione di reati di natura economico finanziaria, era emerso, inoltre, nell’ambito di ulteriori importanti inchieste svolte dalla Guardia di Finanza e dall’Arma dei Carabinieri in ambito nazionale, tra le quali spiccano le operazioni denominate “Chaos”, “Amalgama”, “Arka di Noè” e “Red Line”.
Il provvedimento odierno, adottato su richiesta del Procuratore Capo Dott. Giovanni Bombardieri, del Procuratore Aggiunto Dott. Calogero Gaetano Paci e del Sostituto Procuratore Gianluca Gelso, prevede la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale per 5 anni e colpisce un patrimonio che non era aggredito dalle precedenti indagini, confermando la misura di prevenzione patrimoniale del sequestro dei beni intestati e riconducibili già disposta dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale reggino.
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