«Catanzaro, il sindaco e la città delle meraviglie»

Mentre la Prefettura di Catanzaro spulcia gli atti relativi alle ultime elezioni amministrative nella città capoluogo alla ricerca di possibili contatti della politica con ambienti mafiosi, “Il Sole 24 ore” pubblica uno “speciale” che esula dal “mercato del voto per l’elezione dei consiglieri comunali” ma contiene un’intervista al sindaco Sergio Abramo. È sufficiente leggere il titolo per avere un’idea del suo contenuto: “La smart city che piace all’Europa”. Sì, avete capito bene, il riferimento è alla città di Catanzaro e prende spunto dagli argomenti raccontati dal sindaco durante il servizio giornalistico. Se ne è reso conto lo stesso autore dell’intervista che scrive: «Il titolo è chiaramente fuorviante. A meno che non si voglia prendere come auspicio…».
E siamo solo all’inizio. Dopo si capisce come Abramo le abbia dette grosse. Scrive il giornalista: «Si spera che abbia parlato nel tentativo di ribaltare le considerazioni poco generose e malevoli che sarebbero state fatte su Catanzaro». Eccone un saggio: «Catanzaro città brutta», «Catanzaro città corrotta», «Catanzaro città in declino». Se  dette effettivamente dal sindaco, sarebbe grave.
C’è da credere che le frasi originali siano state fraintese. Lo si deduce dal virgolettato pubblicato dal giornale  e attribuito ad Abramo: «Catanzaro è riuscita ad imporsi sui palcoscenici nazionali ed europei perché ha accettato la sfida dell’innovazione urbana, misurandosi alla pari con tante altre realtà municipali d’eccellenza». E, ancora: «Qualcuno ha citato Catanzaro come “best practice” (tradotto: esperienza che ha permesso di ottenere risultati eccellenti) tra le città con approccio “smart cities”», cioè “città intelligenti e in linea con gli obiettivi della sostenibilità urbana dell’Agenda Europa 2030”.
Comunque sia, se è farina del suo sacco sembra che il sindaco Abramo più che un’intervista abbia fatto un elenco delle “meraviglie” della Città, a cominciare dalla raccolta differenziata, tralasciando, però, di menzionare via Buccarelli dove i rifiuti continuano da mesi ad essere ammucchiati su un marciapiede della strada che un tempo veniva considerata la più elegante della città.
Sempre secondo quanto riferisce il Quotidiano, il sindaco avrebbe fatto riferimento anche alla “mobilità sostenibile” ritenendo di poter affermare che «Catanzaro rientra tra le cento città più intelligenti d’Europa»; così come avrebbe fatto riferimento ad una metropolitana di superficie in corso di realizzazione e a tanto altro ancora. Insomma, avrebbe descritto una città il cui sviluppo urbano sarebbe «centrato sulla sostenibilità, sulla cultura, sulla creatività giovanile, sull’accoglienza e sul turismo».
Un “pot-pourrì” di argomenti che ha indotto il giornalista del “Sole 24 ore” a chiudere l’articolo con la seguente considerazione: «Se Catanzaro ha una visione, il sindaco ha le visioni! Non è questione solo di punti di vista, è anche, anzi è soprattutto questione di “basi” da cui sollevare lo sguardo e guardare più lontano: se i piedi affondano nella melma difficile spingersi più in là del piccolo perimetro urbano o di quartiere». «È, questione – conclude l’articolo – anche del vuoto che si è creato tra una parte di città che si gloria di essere o apparire intelligente e una che, per pudore o per verità, non vuole definirsi “indigente”. Certo vedrebbe con favore e saluterebbe con ben più partecipazione un lieve scostamento dall’equilibrio finanziario all’interesse verso il capitale umano, spendibile sul mercato sociale e di comunità».
Una chiusura che induce ad una considerazione: non sarebbe stato meglio per Catanzaro, per i catanzaresi e per Lui stesso se si fosse rifiutato di rendere l’intervista?
*giornalista