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Mangialavori: «Divisioni in Forza Italia? Sono sciocchezze»

Intervista al senatore di Fi in vista delle Regionali. «Fuori discussione la compattezza del centrodestra. È pacifico che la scelta del candidato governatore spetta a noi»

Pubblicato il: 15/02/2021 – 19:03
Mangialavori: «Divisioni in Forza Italia? Sono sciocchezze»

CATANZARO  «È pacifico che sia il nostro partito a fare il nome. Chi ipotizza altri scenari dice il falso, oppure è male informato». Lo afferma il senatore di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori, che con il Corriere della Calabria analizza l’attuale fase politica in vista delle regionali. Mangialavori ribadisce che la scelta del candidato governatore spetta a Forza Italia e spiega che «andrebbe bene qualunque» dei nomi sul tavolo essendo tutti «personalità straordinarie». Quanto a Forza Italia, per il parlamentare azzurro chi parla di divisioni interne al partito dice «sciocchezze».  Mangialavori sostiene poi che le dinamiche nazionali non avranno effetti in Calabria affermando che «la compattezza del centrodestra non è in discussione» e che l’alleanza con Fratelli d’Italia «continua a rimanere solida, sarebbe illogico, oltre che masochistico, distruggere una coalizione vincente, magari – rimarca il senatore di Fi – per assecondare velleità personali». Non manca una “stoccatina” al deputato Roberto Occhiuto, indicato come candidato governatore da Silvio Berlusconi ma anche come possibile capogruppo di Forza Italia alla Camera: «È uno degli esponenti di Fi più autorevoli a livello nazionale. Certo, bisognerebbe anche capire quali sono le sue reali intenzioni», osserva Mangialavori.

Senatore Mangialavori, il mutato quadro politico nazionale con la nascita del governo Draghi cambierà anche il quadro politico regionale?
«Non credo che l’attuale scenario politico nazionale possa influire sulle dinamiche regionali. Altrimenti dovremmo credere che, anche in Calabria, si potrebbe dare vita a un governo con tutti dentro. È evidente che ci troviamo su un altro piano. Qui varranno ancora le formule più classiche: il centrodestra unito, con dentro Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, e, dall’altra parte il centrosinistra e un raggruppamento civico di chiara ispirazione populista di sinistra. Non ho dubbi sul fatto che, come avvenuto lo scorso anno, con il trionfo di Jole Santelli, anche stavolta il centrodestra porterà a casa un risultato straordinario. Il neo presidente del Consiglio Draghi, per quel che riguarda la Calabria, lavorerà a braccetto con un presidente di centrodestra».  

Si ipotizzano ripercussioni anche sugli assetti di Forza Italia: si vocifera di un Roberto Occhiuto che potrebbe diventare capogruppo di Forza Italia alla Camera…
«Occhiuto ha l’esperienza e la competenza necessarie per svolgere al meglio quel ruolo. È uno degli esponenti di Fi più autorevoli a livello nazionale e, attualmente, è il vicepresidente del gruppo. Dunque, ha tutte le carte in regola per guidare il partito alla Camera. Certo, bisognerebbe anche capire quali sono le sue reali intenzioni».   

Qualche osservatore politico sostiene che in Calabria potrebbe esserci qualche ripercussione nei rapporti tra voi e gli alleati, segnatamente Fratelli d’Italia che è l’unica forza della colazione a non sostenere il governo Draghi: sarà così o la compattezza del centrodestra a livello regionale resta granitica?
«Ripeto quanto detto prima: la compattezza del centrodestra non è in discussione. Ecco, in questo caso c’è una sintonia con quanto avviene a livello nazionale. Sebbene Fi e Lega abbiano deciso di sostenere l’esecutivo Draghi, l’alleanza con il partito di Giorgia Meloni continua a rimanere solida. Sarebbe illogico, oltre che masochistico, distruggere una coalizione vincente, magari per assecondare velleità personali. No, non credo arriveremo mai a questo punto». 

Intanto una novità è rappresentata dal fatto che, sia pure dividendosi come al solito, nel campo del centrosinistra sono già avanti con le candidature a presidente mentre il centrodestra è ancora alla ricerca di una sintesi: perché questo ritardo? Qualcuno lo attribuisce anche a qualche divisione all’interno di Forza Italia…
«Mi lasci dire una cosa: ho sempre trovato strabilianti le trattative interne al centrosinistra. Il Pd e i suoi satelliti si fanno la guerra prima delle elezioni, quando è il momento di scegliere il candidato, in campagna elettorale e poi anche al governo, quando hanno la ventura di vincere. I calabresi possono affidarsi a una coalizione così litigiosa? Ricordano cosa è stata l’amministrazione Oliverio? Vogliono tornare indietro, per rivivere un passato nefasto? Non credo proprio. Allo stesso modo, non credo che i calabresi si lasceranno incantare dalle sirene populismo-qualunquismo di De Magistris. Un pessimo sindaco di Napoli, un ex europarlamentare del Sud che, nel corso del suo mandato non si è mai interessato della Calabria. Adesso che si appresta a uscire di scena, si inventa una incredibile candidatura a governatore, frutto del suo non aver più niente da fare. Sinceramente, è una cosa che fa ridere. I calabresi hanno capito il giochetto, e lo dimostreranno nelle urne. Quanto alle divisioni in Fi, dico solo una cosa: sono sciocchezze. Nel nostro partito c’è una fisiologica dialettica interna. Solo che noi, una volta fatte le scelte, ci stringiamo al nostro candidato e lavoriamo uniti per il bene di Forza Italia e della Calabria. Non si può dire lo stesso del Pd».   

In base all’accordo nazionale la scelta del candidato governatore spetta a Forza Italia: temete problemi o resistenze dagli alleati?
«No, è pacifico che sia il nostro partito a fare il nome. Chi ipotizza altri scenari dice il falso, oppure è male informato».

Il nome del candidato presidente: si fanno tanti nomi, da Roberto Occhiuto, Maria Limardo, Gianluca Gallo, o anche Sergio Abramo e Francesco Cannizzaro: per il senatore Mangialavori qual è quello giusto?
«Sono tutte personalità straordinarie, con un bagaglio politico eccezionale e doti umane fuori dal comune. Qualunque di questi nomi andrebbe bene, a mio parere».  

Non solo nomi ma anche contenuti: su quali priorità si dovrà basare il programma del centrodestra per la Calabria?
«Più che priorità, bisognerà affrontare le tante emergenze che attanagliano questa regione. Innanzitutto la campagna di vaccinazione anti-Covid: bisogna accelerare e garantire al più presto l’immunità a tutti i calabresi. E poi bisognerà avviare un confronto costante con il Governo, allo scopo di mettere fine, una buona volta, al commissariamento della sanità. Altra emergenza da affrontare è quella dei rifiuti. È ora di dotare la Calabria di un sistema realmente efficiente e in grado di trasformare i rifiuti in risorse, in energia. L’elenco è lunghissimo, ma io penso che la prossima amministrazione dovrà lavorare molto anche sulla tutela dell’ambiente, sulla valorizzazione dei nostri borghi, sul turismo. Senza dimenticare la lotta a favore della legalità e contro la ‘ndrangheta: bisogna partire innanzitutto da qui, se vogliamo che le cose cambino». 

Il futuro di Forza Italia in Calabria: dopo la prematura scomparsa della compianta Jole Santelli ci sarà anche da ridefinire gli organismi dirigenti  e si parla di un Mangialavori che potrebbe diventare il nuovo coordinatore regionale del partito…
«Mi fa piacere che si ipotizzi il mio nome, significa che il lavoro che svolgo da anni sul territorio viene apprezzato. A parte la gratificazione personale, sono convinto che presto Fi sceglierà il miglior coordinatore regionale possibile. Abbiamo solo l’imbarazzo della scelta. Quanto a me, sono, come sempre, a disposizione del mio partito». (a. cant.)

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