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«Reggio sommersa da 3mila tonnellate di rifiuti: il problema è dove smaltirli»

Il prefetto Massimo Mariani: «La Puglia, che oggi accoglie i nostri rifiuti, nel ’94 viveva la stessa emergenza»

Pubblicato il: 15/02/2021 – 13:19
«Reggio sommersa da 3mila tonnellate di rifiuti: il problema è dove smaltirli»

REGGIO CALABRIA «E’ chiaro che non sarà facile superare questo momento, occorre che si faccia sistema, si faccia squadra, e che ciascuna componente faccia il proprio». Lo ha detto all’Agi il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, rispondendo alle domande sull’emergenza immondizia. In città sono presenti a terra circa 2.500-3mila tonnellate di rifiuti non raccolti. «La questione dei rifiuti – spiega il prefetto – affonda le proprie radici in ritardi che purtroppo possiamo definire storici in questa Regione. È una crisi di sistema che dovrà essere affrontata con lo spirito di collaborazione da parte di tutti i vari protagonisti, vale a dire la Regione, Città Metropolitana e anche i singoli Comuni. In più è anche necessario un po’ di collaborazione da parte dei cittadini. Non è la prima volta che mi trovo ad affrontare questo tipo di situazioni, ma non per questo ci si deve prendere la libertà di portare i propri sacchetti in mezzo alla campagna o in montagna o accumularli o fare blocchi stradali». «Per superare la crisi, insomma, non serve soltanto raccogliere i rifiuti, spiega il prefetto, ma bisogna avere ben chiaro cosa farne una volta raccolti: «È un problema certamente di raccolta ma è anche un problema di strutture che mancano, di insufficienza impiantistica. Ognuno deve fare la propria parte, non ci devono essere delle preclusioni di carattere ideologico preconcette per esempio nei confronti della costruzione o della realizzazione di nuovi impianti. È un lavoro che richiederà tempo, abbiamo una nuova amministrazione comunale».

«Inutile l’intervento dell’esercito in questa situazione»

Il sindaco Falcomatà aveva chiesto l’intervento dell’esercito. «Abbiamo veicolato – risponde Mariani – la richiesta su Roma, ma l’intervento dell’esercito, se non è accompagnato da un’indicazione precisa dei luoghi dove conferire i rifiuti, non può di per sé essere efficace. Noi certamente abbiamo incrementato notevolmente i controlli sul territorio anche per sanzionare coloro che danno luogo a comportamenti incivili, perché a volte queste situazioni sono anche occasione per l’inciviltà di alcuni e forse neanche di pochi, ma il problema, a mio modo di vedere, non è tanto la raccolta della spazzatura, è la possibilità di smaltirla e di smaltirla correttamente. Questo è il tema».

«La Puglia che oggi accoglie i nostri rifiuti nel ’94 aveva gli stessi problemi»

Nel frattempo i rifiuti si ammassano creando il rischio di una nuova emergenza sanitaria. «Per superare un’emergenza di questo tipo – spiega ancora il prefetto – non si può pensare che il solo Comune possa affrontarla, è un problema di sistema. Traendo dai miei ricordi professionali, mi sono trovato ad affrontare una prima emergenza di questo tipo nel lontano 1994-95 in Puglia ed era una situazione molto simile a quella che abbiamo adesso a Reggio Calabria. Oggi dopo una serie di interventi da parte della Regione e delle amministrazioni competenti, la Puglia accoglie parte dei rifiuti calabresi, e quando stavo a Foggia la provincia di Foggia accoglieva i rifiuti addirittura provenienti da Roma. Quindi il punto è che per poter risolvere questi problemi bisogna che ci si faccia carico di un’adeguata impiantistica dove poter smaltire questi rifiuti e poi il resto viene di conseguenza. Però, ripeto, bisogna che ognuno faccia la sua parte e non ci siano preclusioni ideologiche, il no a prescindere a qualunque tipo di impiantistica, perché comunque – conclude il rappresentante di governo – questi rifiuti da qualche parte devono essere smaltiti»

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