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Sant’Anna, la direzione scrive al governo. «Chiediamo l’istituzione di un tavolo tecnico»

Lettera del direttore Capomolla a Mattarella, Draghi e i nuovi ministri. «Mancata interlocuzione e silenzio istituzionale assordante. Salviamo la struttura»

Pubblicato il: 15/02/2021 – 13:06
Sant’Anna, la direzione scrive al governo. «Chiediamo l’istituzione di un tavolo tecnico»

CATANZARO Il direttore sanitario del Sant’Anna Hospital, Antonio Soccorso Capomolla, scrive al presidente della Repubblica e ai rappresentanti del nuovo governo per aggiornare sulle vicende che hanno interessato la struttura e chiedere un immediato intervento.
«Nei mesi scorsi – si legge nella lettera – il Management Aziendale pro-tempre è stato interessato da un’inchiesta giudiziaria, oggi conclusa e correlata ad uno dei cinque modelli gestionali (Utic). Il Nuovo management, riaffermando la piena fiducia nell’azione della Magistratura, ha comunque garantito la prosecuzione delle attività. A dicembre 2020, sono state erogate prestazioni per circa 24.000.000 di euro (di cui 10 milioni già validati dall’Asp), senza alcun ristoro. A quanto sopra si aggiunge la mancata liquidazione di un credito Asp di 6.433.274,57 euro a seguito di sentenza passata ingiudicato e il mancato svincolo di somme pignorate per euro 1.533.596,06». 
A questo punto, denuncia il direttore sanitario, «nonostante le reiterate richieste di interlocuzione istituzionale promosse dall’azienda, non è stato possibile avere alcuna riunione tecnica a livello della Struttura Commissariale e dell’Asp di Catanzaro. Attualmente è in itinere il procedimento amministrativo di rinnovo dell’accreditamento, da lungo tempo avviato, e, nonostante la grande mole di documenti prodotti dalla struttura, ancora non concluso». Lo scorso 24 dicembre l’Asp ha comunicato il blocco dell’erogazione delle prestazioni con onere a carico del servizio pubblico. «Tale decisione – si legge – irrituale in termini di contenuti e forma ha determinato un grave scenario di rischio sulla Sanità Pubblica, con l’interruzione di un servizio di Pubblica Utilità».

La sentenza del Tar e i tentavi di interlocuzione

«Come Management aziendale abbiamo esperito ogni tentativo di possibile interlocuzione istituzionale con i preposti Organismi (Struttura del Commissario ad acta, Struttura Commissariale dell’ASP di Catanzaro, in conoscenza Procura della Repubblica), per avere indicazioni certe, formali e rituali sullo status operativo della struttura (aperta o chiusa?), senza ottenere alcuna risposta. Per tale motivo è stato attivato ricorso al Tar che il 26 gennaio ha riconosciuto l’irregolarità amministrativa dell’atto emanato dall’Asp, annullando lo stesso e confermando di fatto la permanenza dell’accreditamento. In questo mese di inattività circa 300 procedure sono state bloccate (25 interventi di cardiochirurgia, 102 intervento di emodinamica con PTCA coronarica; 38 ablazioni di pattern aritmici, 50 impianti di Devices; 69 interventi di chirurgia vascolare) con emigrazione dei pazienti fuori regione; non solo il blocco dell’attività ha determinato il blocco di 1380 controlli di follow-up post-intervento con grave ripercussione sul profilo della Villa Sant’Anna».
Ulteriori tentativi sono stati fatti dalla stessa direzione che non ha però ricevuto alcuna risposta.
«Si rammenta come a tutt’oggi, a fronte di oltre 24 milioni di euro di prestazioni erogate nel 2020, l’azienda non ha percepito alcun ristoro» ma viene messa a rischio la posizione dei complessivi 600 lavoratori.

«Chiediamo l’istituzione di un tavolo tecnico tra i soggetti istituzionali»

Data la mancata attivazione dell’Asp, «la Regione, condizionando la durata di un provvedimento amministrativo 2223 giorni, si continua a diniegare il rinnovo dell’accreditamento, il pagamento delle prestazioni creando una grave crisi aziendale che comporterà la chiusura dell’azienda e la consegna dei libri contabili al tribunale».
Conclude il direttore: «In uno stato di diritto quanto sopra rappresenta il corredato disposto dell’inefficienza burocratica che sta facendo morire questa Terra. abbiamo assecondato ogni originale richiesta, tra cui oltre 10.000 pagine documentali; abbiamo ottemperato a tutte le prescrizioni; abbiamo sostenuto la speranza dei lavoratori nelle istituzioni; abbiamo subito 7 accessi di commissioni l’Organo tecnico per l’accreditamento, commissione Asp di verifica autorizzazione sanitaria all’esercizio e vigilanza strutture sanitarie e socio-sanitarie) a far data dal 02.10.2019 a tutt’oggi; abbiamo visto cambiare membri delle commissioni in corso d’opera; abbiamo coinvolto anche la procura della Repubblica, ma tutto rimane nell’indifferenza Istituzionale, con 300 posti di lavoro assunzione diretta) e 300 nell’indotto messi al repentaglio. In tale silenzio istituzionale assordante, Le chiedo, un supporto per il ripristino – prima ancora della attività del Sant’Anna – del corretto rapporto istituzionale di tutti i soggetti regolatori del funzionamento della Sanità Pubblica. Per quanto ut supra rappresentato, e quale ultimo atto di speranza chiediamo quanti in indirizzo,  pertanto, nell’esercizio delle vostre Superiori Funzioni, a istituire e presiedere a brevissimo giro un Tavolo Tecnico con il Commissario ad acta della Regione Calabria, con il Direttore Generale del Dipartimento Villa Sant’Anna, il dipartimento Salute della Regione Calabria, con la Struttura Commissariale Asp di Catanzaro e con il Management del Sant’Anna Hospital di Catanzaro per una pronta ripresa delle attività». 

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