L’esperienza dovrebbe pur servire a qualcosa, e invece in Calabria ciò non accade. Nella scorsa tornata delle elezioni in Calabria le forze in campo che si opponevano al centrodestra si sono presentate divise, con tre candidati presidenti diversi e alternativi; purtroppo si è visto come è andata, con una vittoria della destra peggiore. E con il 15% di elettori che non hanno potuto vedere eletto neppure un consigliere (Liste Tansi e Aiello sotto la soglia dell’8%).
È sempre difficile fare la storia con i se, ma se in quell’occasione si fosse andati uniti, la somma dei consensi di tutte le forze che si opponevano al Centrodestra, avrebbe consentito, forse, di competere per la vittoria, soprattutto con il concorso di molti elettori tradizionali del Centrosinistra che, in previsione di una sconfitta annunciata, hanno rinunciato al voto, aumentando oltremisura la percentuale degli astenuti (55,7%).
Oggi, ancora una volta, la storia sembra ripetersi e, pur in assenza di una data certissima per lo svolgimento delle elezioni, ci si appresta a marciare divisi, con poche o nulle possibilità di vittoria di una delle singole componenti, ancorché in presenza di una coalizione di destra che, questa volta, appare mena vigorosa rispetto alle precedenti elezioni.
Facciamo appello alle forze civiche ed ai partiti delle due coalizioni antagoniste alla destra: fermatevi tutti! Non lasciatevi dominare dagli egoismi e ripartiamo assieme.
Anche il “Movimento 10 Idee per la Calabria”, che aveva optato per il disimpegno diretto rispetto alla competizione elettorale, è disponibile a ragionare insieme a tutte le forze politiche democratiche che riconoscono la necessità di non riconsegnare il governo della Regione ad una coalizione di Centrodestra quanto mai inadeguata, che accoglie tra le sue fila forze politiche storicamente antimeridionali e razziste, inspiegabilmente attecchite nei nostri territori col volto mascherato di un riscoperto nazionalismo.
A nulla valgono le fughe in avanti finora irresponsabilmente tentate, se non a realizzare conquiste di posizioni di privilegio personale che nulla hanno a che vedere con il bene comune e gli interessi dei calabresi. Allo stato, l’unica via seriamente percorribile che intravediamo è quella di riazzerare tutto senza indugio, ritirando ogni candidatura velleitariamente avanzata, anche per postazioni la cui scelta non compete agli elettori, e di ripartire responsabilmente con la costruzione unitaria di un Progetto politico solido, di un Programma di governo essenziale e condiviso.
Subito dopo, potremo scegliere assieme il leader della coalizione unitaria, puntando alla vittoria e a una svolta epocale nel governo della nostra Regione. A noi piacerebbe che a capo della coalizione ci fosse una donna, una delle personalità calabresi più capaci ed espressive del nostro tempo, di riconosciuto prestigio nazionale, come Anna Falcone. Ma non ne facciamo questione pregiudiziale. La discussione può essere aperta, franca, costruttiva. Siamo ancora in tempo.
L’alternativa, non si tenti di illudere gli elettori del centrosinistra, sarebbe la vittoria scontata della coalizione di centrodestra.
x
x