COSENZA Nella sala incontri della sede camerale è stato sottoscritto il protocollo d’intesa denominato “Parchi del Centro-Sud” tra la Camera di Commercio di Cosenza, il Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, Val d’Agri-Lagonegrese, il Parco Nazionale del Pollino e il Parco Nazionale della Sila.
Oltre al presidente della Camera di Commercio, Klaus Algieri, erano presenti, il presidente Giovanni Cannata – Parco Abruzzo, Lazio, Molise, il commissario Giuseppe Priore del Parco Lucano, Val d’Agri-Lagonegrese, il presidente Domenico Pappaterra – Parco Pollino ed il presidente Francesco Curcio – Parco Sila.
«La Camera e i Parchi firmatari dell’accordo – sottolinea il presidente Algieri – condividono l’intento di rimarcare l’importanza e la necessità d’innescare percorsi di animazione territoriale di interesse, di svolgere eventi culturali, oltre che turistici, legati alla valorizzazione di tutte le risorse di beni e di luoghi, che favoriscano una stretta collaborazione tra tutte le istituzioni coinvolte, per programmare, in seguito, attività formative e di sviluppo socio economico e turistico, tese ad un fattivo sviluppo di produzione e diffusione artistico, culturale, ambientale. Grazie alla collaborazione dei Parchi e alla loro conoscenza delle potenzialità delle nostre zone interne, ci proponiamo di approvare al più presto, misure specificamente dirette a sostenere le imprese e i territori che ricadono nel loro perimetro, consapevoli dell’importanza del loro contributo alla crescita dell’intero meridione».
Tutti i partecipanti ritengono importante condurre una precisa analisi tramite strumenti micro e macro economici, capaci di prevedere l’impatto delle norme turistico-incentivanti e di valutarne i punti di forza locali, per ottenere una situazione di allocazione efficiente delle risorse, così da giungere al punto d’incontro dove migliorare il benessere (utilità) di un soggetto non porti a peggiorare il benessere degli altri soggetti, ricercando i più validi strumenti per il perseguimento di fini superiori, quali quello del recupero e della salvaguardia del nostro patrimonio paesaggistico, ambientale, artistico, storico e culturale.
Per il prof. Cannata «si tratta di una cooperazione istituzionale che integra il ruolo dei parchi e quello delle Camere di Commercio, con le loro importantissime funzioni per l’economia dei territori e una grande responsabilità nel settore dell’ospitalità e del turismo. L’obiettivo è quello di lavorare insieme per la costruzione di una proposta di sviluppo comune fondata, contemporaneamente, sulla conservazione delle risorse naturali e sulla sostenibilità delle iniziative economiche, sociali e istituzionali locali».
Dello stesso parere anche Giuseppe Priore, per il quale l’accordo riveste un aspetto ulteriore: «Nel parco lucano, infatti, – sostiene il commissario – si assiste alla presenza contradditoria di un importante giacimento petrolifero che rischia spesso di spostare il baricentro dell’attenzione in senso opposto a quello che è il più comune orientamento in tema di conservazione. La partecipazione all’accordo consente di mantenere vivo lo spirito che è proprio delle aree protette e di poter riprendere più agevolmente, si spera a breve, il cammino della loro valorizzazione, anche grazie all’appoggio del mondo produttivo rappresentato dalle Camere di Commercio».
«La mission dei parchi si unisce a quella della Camere di Commercio – afferma il presidente Curcio – per dare valore ai territori attraverso un sistema in cui lo scambio di attività e di buone pratiche produca ricadute positive a favore delle popolazioni che vivono all’interno dei parchi, che nella tutela del patrimonio naturalistico e nel turismo sostenibile possono sicuramente trovare importanti occasioni di sviluppo».
Come sottolinea il Presidente Pappaterra, «i parchi che hanno aderito all’accordo di oggi sono tra i più significativi e antropizzati in Italia e, in quanto tali, devono necessariamente affiancare alla loro missione di tutela e conservazione anche la necessità di far sopravvivere un sistema economico che altrimenti rischia di scomparire. Questo tipo di cooperazione tra istituzioni diverse rappresenta un messaggio al Paese: oggi che i temi dell’ambiente e della c.d. transizione ecologica assumono una centralità straordinaria, le aree protette italiane, e quelle del Sud in particolare, possono rappresentare un grande punto di riferimento sul quale costruire zioni di forte concretezza ma anche di grande crescita economica».
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